Era da tanto tempo che non si arrivava all’ultimo giorno di mercato con l’ansia del ticchettio dell’orologio che scandisce le ore prima della fine. La punta è arrivata. E che punta: quella della nazionale italiana.
Il mediano, ex nazionale pure lui, c’è e sarà a disposizione tra qualche giorno. Il trequartista è rientrato dal prestito in terra verdeoro e ha subito dimostrato di essere prezioso. Forse manca un centrale mancino per far contento l’allenatore, ma di difensori propriamente detti il Verona ne ha sette e ne giocano tre. Quindi anche qui non c’è impellente necessità.
Anche dalle cessioni non c’è agitazione. Due sono andati, due sono stati impacchettati nei giorni scorsi e oggi devono solo essere spediti, il giovane cresciuto nel vivaio è stato mandato a giocare e maturare.
Cos’altro rimane? Probabilmente il tifoso si aspetta una sorpresa dell’ultimo minuto. Un nome, un ruolo, un giovane, uno sconosciuto dal cognome esotico, come ultimo regalo da trovare inaspettatamente sotto l’albero. E se non arriverà in queste ultime 10 ore di mercato nessuno potrà recriminare o fare polemica. Perché, se si confrontano gli anni passati, si può tranquillamente dire che fino adesso il Verona ha operato uno dei migliori mercati di riparazione della sua storia.
Damiano Conati