Una brusca frenata – Enrico Brigi

Dopo il confortante esordio contro la Roma, nessuno nell’ambiente gialloblù avrebbe immaginato una così brusca frenata. Il difficile, si sa, viene sempre dopo perché l’importante, oltre a partire con il piede giusto è confermarsi. E sotto questo aspetto Toni e compagni hanno clamorosamente fallito. In vista dell’insidiosa trasferta in terra ligure Mandorlini ha scelto di non cambiare di una virgola rispetto alla partita contro i giallorossi, confermando “in toto” l’undici di sette giorni fa coscio, in cuor suo, di avere tutte le carte in regola per ben figurare. L’esito ha invece palesato altro: al “Marassi” i gialloblù  si sono persi in errori banali – imbarazzante incomprensione tra Greco e Marquez sul primo gol e clamorosa uscita a vuoto di Rafael in occasione del raddoppio – che non danno sufficienti meriti agli avversari. Attenzione, tuttavia, a pensare che il Genoa non abbia meritato i tre punti. D’altronde è stato lo stesso Mandorlini ad ammettere: “il Genoa aveva più voglia di vincere di noi”. Ecco, forse proprio qui sta il punto perché, al di là di moduli e numeri, quello che ha fatto difetto è stato l’atteggiamento. Gli scaligeri hanno disputato il secondo tempo stranamente contratti, incapaci di contrastare le fonti di gioco avversarie e limitandosi a creare la solita densità al limite dell’area di rigore con l’inevitabile conseguenza di un baricentro troppo basso per poter ripartire con velocità ed efficacia. Peccato perché l’approccio visto con la Roma era piaciuto e sarebbe un peccato se rimanesse un banale fuoco di paglia. Se a tutto questo aggiungiamo che sotto il profilo atletico i padroni di casa hanno dato l’impressione di avere ben altro passo, il capitombolo è ben presto spiegato. Andando a vedere il tabellino della gara scopriamo, poi, che la squadra di Mandorlini ha tirato una sola volta in porta con Souprayen – paratona di Lamanna – mentre nell’altra occasione, quando il passivo era già comunque di due reti, è stata la traversa a respingere l’incornata di Pazzini. Decisamente troppo poco per pensare di portare a casa un risultato positivo. Il centravanti toscano, peraltro, rappresenta già il primo dilemma di questa stagione, dove alcune malelingue rivedono nel suo acquisto i fantasmi della fallimentare gestione Saviola. Due giornate sono poche per capire se nei pensieri del tecnico di Ravenna ci sarà spazio per un suo impiego a tempo pieno ma un suo utilizzo diverso dal semplice part-time è quantomeno auspicabile. Concludendo, un punto in due partite non rappresenta un buon inizio ma è comunque troppo presto per alimentare inutili e gratuite contestazioni. La sosta e la tanto agognata fine del mercato consentiranno alla squadra di lavorare con maggior tranquillità  e di perseguire l’obiettivo con maggior convinzione. Torniamo sul pezzo!

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