Senza Romulo è un altro Verona

Paragoni con il Verona dell’anno scorso non se ne dovrebbero fare. Troppo diversa la squadra attuale dalla precedente. Decisamente un’altra formazione che non può più contare sull’esplosivita’ di Iturbe e sulla progressione e sulla gamba di Romulo. I numeri però spesso sono impietosi. E dopo dieci giornate è lampante il ritardo di sei lunghezze sull’Hellas marchiato 2013/14.
L’ANALISI: L’impressione è che la marcia superiore del Verona della passata stagione sia dettata più dall’assenza di Romulo che dell’asso Juancito. Prova ne è che già l’anno scorso, quando l’italobrasiliano accusò i primi fastidi da ernia da sport, i gialloblù rallentarono il passo e mostrarono più di qualche difficoltà nello sprint finale. Pur con Iturbe ancora in squadra. Romulo spaccava le partite: con la velocità e il piede ben educato sapeva capovolgere l’azione da difensiva ad offensiva e spesso era proprio lui a dare il là alle ripartenze devastanti di Iturbe. Un’arma letale che rompeva gli equilibri. Un interno di centrocampo di rara intelligenza e dotato tecnicamente. Dispiace oggi vederlo scaldare la panchina bianconera. Uno come lui farebbe ancora molto comodo alla mediana scaligera, ancora alla ricerca del suo erede.

Michele Coratto

Michele Coratto si diploma al Liceo Classico “Scipione Maffei” e si laurea in Scienze della Comunicazione a Verona. Giornalista dal 2011, collabora con la Redazione Sportiva de L'Arena ed è Direttore Responsabile di Hellas News.

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