Paragoni con il Verona dell’anno scorso non se ne dovrebbero fare. Troppo diversa la squadra attuale dalla precedente. Decisamente un’altra formazione che non può più contare sull’esplosivita’ di Iturbe e sulla progressione e sulla gamba di Romulo. I numeri però spesso sono impietosi. E dopo dieci giornate è lampante il ritardo di sei lunghezze sull’Hellas marchiato 2013/14.
L’ANALISI: L’impressione è che la marcia superiore del Verona della passata stagione sia dettata più dall’assenza di Romulo che dell’asso Juancito. Prova ne è che già l’anno scorso, quando l’italobrasiliano accusò i primi fastidi da ernia da sport, i gialloblù rallentarono il passo e mostrarono più di qualche difficoltà nello sprint finale. Pur con Iturbe ancora in squadra. Romulo spaccava le partite: con la velocità e il piede ben educato sapeva capovolgere l’azione da difensiva ad offensiva e spesso era proprio lui a dare il là alle ripartenze devastanti di Iturbe. Un’arma letale che rompeva gli equilibri. Un interno di centrocampo di rara intelligenza e dotato tecnicamente. Dispiace oggi vederlo scaldare la panchina bianconera. Uno come lui farebbe ancora molto comodo alla mediana scaligera, ancora alla ricerca del suo erede.
Michele Coratto