Viaggio nella pochezza tecnica dell’Hellas

di Michele Coratto

Pochi cross e fatti male. Un Verona penoso principalmente sulle corsie esterne, gravemente insufficienti. Ma non è tutto: spesso la manovra parte dai terzini e quasi mai interessa Viviani o Marrone: due registi che non fanno gioco. Non vanno incontro alla palla e quando ce l’hanno tra i piedi si limitano al “compitino” senza illuminare. La’ davanti, a rotazione, Toni, Pazzini e Gomez non ci credono e non ci provano più. Da non dimenticare che le vittorie con Milan e Bologna sono piovute dal cielo solo grazie ai calci piazzati. La pochezza dell’Hellas è davvero sconcertante. Restassimo così, faremmo fatica anche in B. Forse saremmo perfino candidati a lottare per non retrocedere in Lega Pro. Pur con il “paracadute” in saccoccia, ancora nessuna manovra di mercato è stata definita. Nessuna dichiarazione di un certo peso del Presidente. Tutti bocciati ma in via Belgio ancora tutti al loro posto. Tranne Gardini ovviamente, fuggito anzitempo sulle rive dei Navigli. Zero dimissioni. Zero scuse. Niente di niente. Tutti fermi immobili. Sembra quasi che si stia aspettando di allargare i cordoni della borsa per introitare denari su denari e poi salutare Verona e l’Hellas. Il silenzio mi preoccupa moltissimo. La costruzione della nuova rosa sarebbe dovuta già iniziare. La puzza di bruciato aumenta…

Michele Coratto si diploma al Liceo Classico “Scipione Maffei” e si laurea in Scienze della Comunicazione a Verona. Giornalista dal 2011, collabora con la Redazione Sportiva de L'Arena ed è Direttore Responsabile di Hellas News.

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