Le dichiarazioni di Fabio Pecchia rilasciate alla Gazzetta dello Sport:
“Dovremo essere subito pronti dal punto di vista dello spirito, siamo corti nel reparto offensivo ma devo allenare i giocatori che ho e tirarne fuori il meglio.
Lo spirito di squadra si costruisce con il lavoro certosino, con pazienza, costanza ed equilibrio, tutte qualità che dipendono da me e dal club che mi sostiene: ci deve essere un filo diretto e la squadra lo deve percepire.
Sono rigido sul rispetto nello stare insieme, esigo rispetto per il magazziniere come per il presidente o l’allenatore, sull’educazione non transigo.
Cassano? È passata, non ha lasciato conseguenze.
Alessio Cerci viene da tre anni difficili, abbiamo grande fiducia in lui ma serve pazienza. Sta lavorando con continuità e siamo felici, ha bisogno di forza e condizione per fare la differenza.
Il mio calcio propositivo? È proporre il gioco, non speculare. Ci sono dei momenti in cui non puoi farlo, non devi però rinnegarlo.
Il Napoli è un’auto che viaggia ai 300 orari con velocità e qualità, dai miei pretendo il meglio delle potenzialità. Sarà un’emozione affrontarlo: cinque anni da giocatore, due da allenatore sono tanti nelle nostre brevi carriere, mi hanno dato la possibilità diventare uomo e giocatore a certi livelli.
Tra Hellas e Napoli la rivalità è alta, quando venivo da giocatore ho sempre visto una cornice di sport, spero sia così anche sabato.
In bici fino a Lenola se il Verona si salva? Non sono il tipo, piuttosto un tuffo nel lago”.