The day after. Cinque certezze dopo ieri. Coppola, tutta colpa dei vestiti

La partita di ieri ci insegna cinque cose. La prima: Tameze è il giocatore più importante di questo Verona. Non ho detto il più forte, attenzione, ma il più prezioso che ci sia. In estate se ne stava per andare, lo ha detto lui stesso dopo il gol all’Empoli, ma poi è rimasto ed oggi ovunque lo metti, ci sta e ci sta benissimo, praticamente da migliore in campo: centravanti a Roma con la Lazio, esterno sinistro a Udine, difensore centrale contro la Fiorentina. Lui che nasce centrocampista. Giù il cappello.

La seconda: lunga vita a Casale. L’ennesimo capolavoro del settore giovanile gialloblù è la vera, grandissima sorpresa di questa stagione. Anche lui jolly incredibile che copre tutti i ruoli della difesa a 3, a 4 e pure l’esterno. Ieri sera ha annullato Vlahovic, dighe poco.

Tre: Ilic giù dalla torre. Male da oltre un mese, l’involuzione continua. Tudor continua a dargli fiducia, ma considerando che tutto sommato ha appena 20 anni, sta facendo davvero il suo bene con questa continua forzatura? Nel frattempo Castrovilli ringrazia.

Quarto punto: ieri sera Tudor ha definitivamente bocciato due giocatori. Forse non c’era bisogno di questa ulteriore prova del nove, ma senza l’intera difesa titolare e anche qualche riserva, il tecnico ha adattato giocatori, spostato pedine, pur di non far giocare Çetin e Rüegg. I due sono i principali indiziati, insieme a Ragusa, a cambiare aria a gennaio. Si tratta di due investimenti importanti e dei prestiti mirati per rivalorizzarli e farli crescere potrebbero essere la soluzione migliore.

Cinque: il mercato, appunto. Capita a puntino. Va sostituito Dawidowicz, lo ha detto Tudor. Va data una valida alternativa a Faraoni e una a Lazovic (Frabotta sì o no?) e ritoccato qua e là qualcosa se ci fosse l’occasione (in trequarti e mediana). Fiducia in D’Amico.

Infine un ultimo pensiero del day after va allo sfortunato Diego Coppola. Il giovanissimo difensore centrale della Primavera, dopo essersi scaldato per tutto il secondo tempo, è stato chiamato da Tudor per sostituire Tameze nel finale concitato, per andare a comporre con Casale una coppia di centrali tutta di Pescantina. Sarà stata l’emozione, l’agitazione o chissà cosa, Coppola non ce l’ha fatta a svestirsi in tempo e prepararsi ad entrare. Tudor si è anche arrabbiato per questo ritardo e alla fine lo ha lasciato seduto in panchina. Sarebbe stato esordio in Serie A a 17 anni e 359 giorni, quasi un record per l’Hellas, occasione più unica che rara per lui viste le infinite assenze in casa gialloblù. Siamo convinti che da oggi il delusissimo Coppola, oltre ad allenarsi in campo, passerà parecchio tempo nei camerini dei negozi dei centri commerciali per affinare l’arte del cambio abito, perché sa che quello di ieri potrebbe davvero essere il rimpianto di una vita.

Foto: instagram Hellas Verona

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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