The day after. Milly Carlucci presenta: l’allenatore mascherato (da Fabio Grosso)

Siamo vicini a Carnevale e Igor Tudor nel secondo tempo di Roma decide di travestirsi da… Fabio Grosso: cambi sbagliati, giocatori fuori ruolo, squadra in balia degli avversari. Peccato perché senza quella maschera, che a Verona è stregata, la squadra stava giocando la partita perfetta per merito di… Tudor stesso! Però a Roma, Faraoni, che Grosso metteva mezzala, con Tudor è diventato difensore centrale, Retsos inspiegabilmente centrocampista con un Hongla, ottimo nella kermesse africana, seduto in panchina. Peggio ancora vedere Caprari e Simeone, che da soli stavano ridicolizzando gli spaesati difensori della Roma, sedersi in panchina senza un valido motivo. Per far giocare poi il timido Lasagna, ma soprattutto Bessa che ha sulla coscienza entrambi i gol giallorossi. E non può essere nemmeno una scelta strategica per far giocare i giovani della Primavera, visto che Coppola e Cancellieri scaldano sempre la panca, o per dare minuti a uomini di proprietà, dato che all’Olimpico sono subentrati due che l’anno prossimo non ci saranno, Bessa e Sutalo. Peccato perché la Roma era davvero sulle gambe e con solo i Primavera a dover tener su baracca e orgoglio. Maledetta Primavera giallorossa!
Tolta l’attenzione dall’ennesima rimonta stagionale, è necessario porre la lente di ingrandimento anche sui gol subiti da calcio piazzato, due anche a Roma, difetto che il Verona deve al più presto correggere. Già da domenica quando arriveranno le insidiose traiettorie di Aramu, la capoccia di Henry e mancheranno tutti e tre i difensori titolari di inizio stagione (Pawel, Koray e Nicolò).
Insomma l’allenatore mascherato, degno concorrente del triste venerdì sera di Rai Uno,  non è piaciuto. Valutazione troppo dura, dopo un pareggio all’Olimpico e 37 meravigliosi punti in classifica? Non a questo punto della stagione. Perché è lo stesso Tudor a dire continuamente che ha in mano una squadra forte, giocatori importanti, con qualcuno che potrebbe giocare anche in top club. E se vinci 2-0 contro una squadra allo sbando, imbottita di ragazzini, non puoi rischiare di perdere. Come il tecnico va elogiato per il modo in cui ha saputo raddrizzare la stagione e creare una squadra di grande valore, va anche criticato per le scelte di Roma. E questo in modo costruttivo, perchè non possa più accadere.
Quindi ora c’è un motivo in più per Tudor e Bocchetti per rimboccarsi le maniche in vista del Venezia e non accontentarsi di quanto fatto finora. Sperando che dopo venerdì (Gnocolar), venga rimessa in soffitta la maschera di Grosso.

 

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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