-8 al gong: cosa aspettarci dagli ultimi giorni di calciomercato

Manca poco al 31 gennaio e sul mercato il Verona deve necessariamente intervenire in difesa. Per tutto il resto, non ci sono necessità impellenti, anche se un’idea stuzzica D’Amico.

I colpi fino ad oggi

Caprari sarà obbligatoriamente riscattato il 6 febbraio per 4 milioni più 1 a giugno. Contratto fino al 2026. È arrivato Depaoli dalla Samp per dare una valida alternativa a Faraoni e è tornato il portierino Chiesa per il ruolo di quarto numero 1 in rosa. Hanno detto addio Magnani (Samp) e Çetin (Kayserispor). Il resto riguarda il settore giovanile.

Obiettivo difensori

Due cessioni più un infortunio grave (Dawidowicz) non possono essere pareggiati dalla semplice promozione in prima squadra del capitano della Primavera, Coppola. Arriveranno altri due difensori e le trattative sono ben avviate per entrambi: uno è Panagiotis Retsos, classe 1998 del Bayer Leverkusen. Ambidestro, occupa tutti i ruoli della difesa, grande promessa del calcio greco, si è un po’ perso negli ultimi anni. Lunedì è atteso a Verona, dove arriverà a titolo definitivo. L’altro è Riccardo Marchizza, difensore centrale tutto mancino, all’occorrenza esterno di difesa o dei 5. Arriva dall’Empoli, via Sassuolo: prestito con diritto di riscatto a giugno. Si aspetta solo il via libera dei toscani per chiudere la trattativa e non è detto che non si debba aspettare un’altra settimana. L’ipotesi Stryger Larsen, per ora tramontata, è valida solo come alternativa a uno tra Retsos e Marchizza.

Cessioni in arrivo

Rüegg su tutti. Il Verona vuol mandarlo a giocare in prestito, lui tentenna sull’ipotesi Serie B (Spal prima, Cosenza poi, lo hanno chiesto) e preferirebbe tornare in patria. Si arriverà agli ultimi giorni di mercato anche per lui. L’Hajduk spinge per Kalinic: il Verona lo vorrebbe tenere, ma la palla è in mano al giocatore. Kale preferirebbe accettare solo da giugno in poi, ma l’offerta dell’Hajduk è interessante, in termini economici e di durata, e sarebbe un ritorno alle origini. Decisione difficile da prendere. Per Bessa e Ragusa, se non dovessero arrivare offerte nei prossimi giorni, si prevedono gli ultimi 6 mesi in gialloblù, con successivi saluti a parametro zero. Capitolo Cancellieri. Il Verona vuole mandarlo a giocare in prestito secco in Serie B, ma ha bisogno di un sostituto. Se non arriverà nessuno in attacco, Cancellieri resterà come riserva a Verona, altrimenti potrà accasarsi in B (Crotone e Ternana lo hanno cercato) per maturare con calma.

Altri obiettivi 

Si cerca un esterno d’attacco come riserva di Barak e Caprari, ma anche di Faraoni e Lazovic in caso di risultato da recuperare a gara in corso. Ecco perché non può essere Miranchuk, opzionato in caso di partenza del ceco, che però non avverrà. Miranchuk può comunque restare un’idea per l’estate, quando con tutta probabilità Barak accetterà le lusinghe di una big e il Verona i 25/30 milioni che verranno messi sul piatto. Oggi D’Amico cerca un esterno d’attacco che possa effettivamente portare un salto di qualità, che sia disponibile ad accettare la panchina, almeno inizialmente, e che possa ambientarsi per diventare un giocatore importante per il futuro del Verona. Ecco che tutte le piste portano ad un nome straniero: 6 mesi per abituarsi all’Italia, al cibo, alla lingua, al calcio tattico. Il tutto senza pressioni, perché i titolari sono altri, anche se vanno punzecchiati. Nomi? De Frutos del Levante e Solbakken del Bodo Glimt sono usciti nelle ultime ore e corrispondono all’identikit ideale, ma non sono i soli. E comunque non c’è fretta, nè bisogno: se nasce un’opportunità di mercato, anche per permettere a Cancellieri di andare a giocare con continuità, sicuramente D’Amico non si tirerà indietro, altrimenti in avanti si resta così fino a giugno. Dovesse partire Kalinic, arriverà un sostituto.

Paura cessioni illustri?

Dovessero arrivare denari sonanti, il Verona non tratterrebbe nessuno. Ma prestiti o regali non sono nemmeno in preventivo. Per questo ad oggi Casale e Barak non dovrebbero muoversi, se ne riparlerà eventualmente a giugno.

 

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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