D’Amico ci ha abituato così. Ci ha abituato a tenere sotto traccia tutte le trattative. Rrahmani è arrivato senza la minima spifferata ad anticiparlo, come pure i vari Pandur, Rüegg, Tameze, Ilic e prima ancora Veloso, Lovato e Pessina. Quelle di Amrabat e Lazovic sono state trattative arrivate prima sui giornali e poi concretizzate, ma in entrambi i casi c’è stato un primo rifiuto che si è trasformato solo nelle settimane successive in un finale a lieto fine.
Anche in questo mercato per ora tutto tace in entrata, ma ormai sappiamo che più di un’idea bolle in pentola. Ci sono idee italiane e (tante) idee sul mercato estero. Qualcosa di sicuro è già stato fatto, ma non ancora annunciato.
Non ci resta che attendere la spifferata solitamente dell’altra società coinvolta o del procuratore di turno, perché sappiamo che dalla parte del Verona tutto resterà segreto fino all’ultimo. L’importante è che D’Amico sappia comunque replicare l’ottimo mercato fatto negli ultimi anni con le pochissime risorse a disposizione.
Damiano Conati