Albertazzi-Hellas: il braccio di ferro continua

Era il 17 agosto 2016. Michelangelo Albertazzi aveva partecipato al ritiro con il primo Verona di Pecchia e tutto filava liscio come l’olio. Poi quel 17 agosto la diagnosi parlò chiaro: lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Almeno 6 mesi di stop.

A gennaio 2017 il ragazzo non era ancora recuperato e il Verona preferí non inserirlo in lista per la seconda parte di campionato cadetto. Rimase comunque nel giro della prima squadra.

Ed ecco arrivare l’estate. L’Hellas è stata categorica con il giocatore: non fai più parte del nostro progetto sportivo. Albertazzi però si è impuntato. Ha superato le visite mediche con il Verona, effettuate su sua insistenza perchè il Verona lo aveva escluso anche da quelle, ma poi il 5 luglio, giorno del raduno della squadra, non ha ricevuto la convocazione per il ritiro. L’Hellas si è difeso sostenendo la tesi della “inidoneità atletica e tecnico-tattica” e ha provato più volte in estate a privarsi del giocatore: cessione definitiva oppure rinnovo del contratto più prestito secco. Il giocatore ha sempre rifiutato ogni proposta e ha voluto andare a fondo della questione e attraverso il legale Mattia Grassani, lo stesso del caso Pandev-Lazio di qualche anno fa, si è giocato il ricorso lo scorso 27 luglio. Il suo caso è stato discusso il 13 settembre e la sentenza ha dato ragione al terzino: reintegro in rosa e rimborso da parte del Verona del 20% dell’importo contrattuale lordo, per la precisione 57.600 euro.

Albertazzi è rientrato in gruppo ma era chiaro che ormai il rapporto con Pecchia e la società era deteriorato.

Inoltre i tifosi non l’hanno perdonato: troppo grande l’amore per l’Hellas per pensare anche solo lontanamente che il giocatore potesse aver ragione e stesse combattendo una giusta causa. Insulti sul web, critiche e anche una gomma tagliata il mese scorso nel parcheggio di Peschiera.

Dopo un mese di sostanziale calma, alla vigilia del derby di Coppa Italia ecco un nuovo capitolo della lite tra il ragazzo e la Società. Albertazzi ha dichiarato di aver avvertito il Direttore Generale della società, Francesco Barresi, che avrebbe avuto un’udienza in tribunale per il caso di mobbing sopra citato, proprio alla vigilia di Chievo-Hellas. Se è vero, probabilmente Barresi non lo ha comunicato a Pecchia che ieri in conferenza stampa ha dichiarato che Albertazzi non si è presentato all’allenamento senza motivo.

Questo ha aumentato la frustrazione del giocatore, a cui il Collegio Arbitrale ha dato ragione, la rabbia di alcuni tifosi, che hanno rincarato la dose sui social, e ha gettato altra benzina sul fuoco in un caso in cui alla fine l’Hellas Verona sta risultando colpevole.

Come finirà questa telenovela? Non lo sappiamo. Fatto sta che in una stagione delicata, dove i problemi sono già molteplici, questa grana non fa altro che destabilizzare ulteriormente un ambiente già fragile. E il Verona poteva certamente evitare alcuni comportamenti.

D.Con.

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