Albertazzi: “Subiamo meno ma ora dobbiamo vincere”

Michelangelo Albertazzi, difensore dell’Hellas Verona, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Radio Bellla&Monella, radio ufficiale Hellas Verona. Ecco le sue principali dichiarazioni:
Come vivete questo momento, con le prestazioni che arrivano e i risultati no?
Ultimamente pur meritando non siamo riusciti a vincere, ma quello che ci deve dare forza è il lavoro quotidiano e il miglioramenti che si vedono in campo. Fino alla salvezza, che si merita tutta la città. L’unica strada percorribile è quella di continuare a provarci fino a che ci saranno punti disponibili. A questo proposito, anche oggi ci alleniamo con la Primavera, un esercizio utile perché i nostri dirimpettai sono molti motivati e ben allenati. E visto che stiamo cambiando modo di giocare, è utile provare le cose prima di portarle in campionato.
Piccoli problemi fisici ti hanno inseguito in questa stagione, ora come ti senti?
Sono stato fermo 48 giorni, ho ricominciato ad allenarmi solo da pochi giorni. Mentalmente sto benissimo, fisicamente quasi al meglio, tra poco dovrei essere pienamente a disposizione, ne ho tanta voglia.
Che rapporto hai costruito in questi due mesi con Luigi Delneri?
E’ un grande allenatore, altrimenti non avrebbe allenato i grandi club in cui è stato. Ha un bel rapporto con tutti i giocatori, essenziale e concreto. Dà idee chiare alla squadra, che è ciò di cui abbiamo bisogno. Ben venga, poi, il recupero degli infortunati, bisogna essere più uniti e al completo possibile. Bisogna solo avere in mente il fatto che stiamo migliorando e continuare così.
E’ vero che parla molto con tutti i giocatori della rosa?
Ha parlato a tutti, singolarmente, anche perché ha un gioco diverso da quello di Mandorlini. Spiega cosa fare in determinate situazioni e ci motiva molto dal punto di vista mentale. Siamo un po’ più liberi mentalmente, ma ora bisogna fare punti.
La difesa, lo dicono i fatti, è cresciuta moltissimo nelle ultime partite…
Abbiamo subito meno gol, creando qualcosa in più. Arriverà anche il momento in cui concretizzeremo di più.
Tu sei arrivato a Verona come esterno di sinistra, ma nasci come centrale, come interpreti i due ruoli?
Sono ruoli molti diversi, il centrale deve avere senso della posizione e saper leggere le situazioni. Il terzino invece ha grossi compiti di spinta, di rincorsa. Il mio ruolo sarebbe appunto il centrale, ma dovunque mi schiera il mister a me va bene.
Come hai visto il Verona contro il Genoa?
Soprattutto nel secondo abbiamo preso in mano il gioco e meritavamo di vincere. Vedrete che adesso arriverà finalmente qualche punto.
Adesso invece tocca al Torino, sarà una sfida complicata…
Nessuna sfida è semplice, tutte le squadre danno tutto, specie in questa fase del campionato dove si comincia a delineare la classifica. Quindi è importante scendere in campo contro il Torino rispettandolo ma giocando per vincere.
Ti sei fatto un’idea del perché anche il Toro stia vivendo un momento difficile?
Io penso solo al momento del Verona, per venirne fuori prima possibile. Mancano loro Glik e Vives, bisogna cercare di approfittarne. Può essere una buona occasione, ma dobbiamo prima di tutto pensare a noi stessi.
Fino ad adesso te la sei vista con avversari mica male, Inter e Napoli…
E’ sempre uno stimolo potersi confrontare con gente di grande qualità, è questo il bello del calcio e della Serie A, ti aiuta a capire a che livello sei. 
Con il Verona hai un contratto fino al 2018, questo ti dà fiducia per una crescita costante in questo club?
Sono orgoglioso di questo, ora cerchiamo di restare in Serie A per un futuro migliore possibile.
Il calciomercato è entrato nel vivo, come sta cambiando il Verona?
Intanto vorrei salutare Rafael e Zaccagni, che non ho avuto modo di abbracciare prima che partissero. Per il resto, arriverà gente utile alla causa. Si parla anche di Marrone, che conosco bene perché abbiamo giocato insieme in nazionale, ed è un bravo ragazzo, abbiamo bisogno di queste persone.
Sono arrivati Emanuelson, Samir, Marcone, Rebic, come si sono inseriti?
Per Samir e Marcone è presto per dare un giudizio, hanno fatto pochissimi allenamenti con noi fino ad ora, ma siamo un bel gruppo e non avranno problemi. Sia Emanuelson che Rebic si sono inseriti bene, il primo so che è forte perché lo conosco dai tempi del Milan, mentre il secondo è stato molto utile nelle partite che ha giocato.
Oltre al calcio hai un’altra passione molto particolare, quella per il volo…
E’ una passione iniziata a Milano, ho fatto l’istituto tecnico aeronautico, indirizzo pilota, e ora ho due brevetti di volo. Ogni aereo richiede una abilitazione specifica, perché sono tutti diversi.
Sorvolare Verona deve essere un’esperienza fantastica, poi tu con questa città hai un legame speciale.
E’ bellissimo, piccole sensazioni ed emozioni che stando a terra non riesci a vivere. Sono passato su Verona varie volte, sulla rotta per Venezia, e ti dà sensazioni uniche.

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