Alzi la mano chi è realmente scontento di questo Verona

È vero: l’appetito vien mangiando. È vero: nella vita non bisogna mai accontentarsi. È vero: lo sport, il calcio in primis, contiene in sé una componente legata al mondo dei tifosi, della loro passione e adrenalina innata nel vedere la propria squadra vincere, che fa sì che risultati ottenuti si dimentichino in fretta. È vero: perdere non piace a nessuno, nemmeno al campetto dell’oratorio.
Però. C’è un però. Però questa squadra arrivava dalle ceneri. Da anni di saliscendi, di difficoltà economiche e da un estremo bisogno di ripartire da zero. Dopo tutti gli addii elencati da Juric ieri (Amrabat, Rrahmani, Pessina, Borini, Kumbulla, Verre, Pazzini, Empereur), chi avrebbe mai scommesso che il Verona avrebbe festeggiato la salvezza il 3 aprile, con quasi 2 mesi di anticipo? Chi l’avrebbe detto che la rosa ora è composta per tre quarti di giocatori di proprietà? Che la Primavera vincerà il campionato, che sono stati riorganizzati molti settori dello staff e soprattutto che il Verona è tra le pochissime squadre in Italia a pagare gli stipendi ai 10 del mese successivo? Andate a chiederlo all’Inter quasi campione d’Italia, i cui dipendenti sono fermi agli stipendi di febbraio, pagati tra l’altro qualche giorno fa, e i restanti li vedranno a giugno…
Il cammino è tracciato. Da qui in avanti il Verona può solo crescere. Ora va onorato il torneo fino alla fine, va ridato entusiasmo all’ambiente e ai tifosi, ed è necessario lavorare per migliorare una classifica che ultimamente ha pianto parecchio. Ma alzi con sincerità la mano chi è realmente scontento di questo Verona…

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

1 COMMENTO

  1. Questo Verona merita rispetto e un applauso. Chi non lo fa e chiaramente ne ha diritto, vede a mio avviso una realtà diversa da quella che è. La squadra avrebbe meritato almeno 4-5 punti in più nelle ultime partite. Poi nel calcio, e lo sa chi lo ha praticato, ci sono periodi in cui l’amalgama è perfetta, altri in cui viene a mancare. E concludo affermando che, pur mancando quelli che vengono ormai definiti fuoriclasse…(amrabat…kumbulla, rahmnai, verre, borini, pessina…) e che stanno tutti deludendo assai tranne Pessina, quelli nuovi, a perire da Barak per arrivare a Magnani, a mio avviso i migliori, non sono certo inferiori.

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