Bianchi: “Verona e Atalanta non sono da lotta per non retrocedere”

Rolando Bianchi, attaccante dell’Atalanta, è intervenuto ai microfoni di Radio Bellla & Monella, official radio dell’Hellas Verona. Ecco le sue principali dichiarazioni:

Rolando, ieri la tua Atalanta è caduta a Firenze, ma tu sei tornato al gol dopo un anno. Che emozione è stata?
Sicuramente è stato un gol importante, non sono mai stato abituato a stare tanto tempo a digiuno. Mi mancava, però sono convinto che con il lavoro ci si possa godere delle belle soddisfazioni. Certo, ieri è stato inutile per il risultato finale, ma importante per me, mi ha aiutato a sbloccarmi e mi dà qualche sicurezza in più. Odio gli zeri, ho pensato “non è possibile”, e ho immaginato lo zero svanire. È stato positivo perché è stato uno sblocco mentale, ci voleva.
In campionato l’Atalanta è reduce da una grande vittoria contro il Milan a San Siro… avete messo in crisi Inzaghi & C.
Be’, dovremo dare continuità ai nostri risultati dopo la vittoria con il Milan, ma sappiamo che incontriamo una squadra che sta bene, a parte le ultime due partite con la Juve, che è la squadra in questo momento più difficile da battere. Sarà per noi una partita importante, se riuscissimo a trovare la continuità che è mancata potremo cambiare il nostro percorso in campionato. So che voi da tifosi ci tenete a vincere, ma noi dobbiamo fare più risultati possibili in classifica adesso, per esser più sereni. Voi siete già messi bene…
Che partita sarà Hellas Verona-Atalanta? Lo consideri un vero e proprio spareggio per rimanere in Serie A o saranno altre le squadre a soffrire fino all’ultima giornata?
No, sono due squadre con qualità superiori rispetto a quelle che si giocano la salvezza, anche se ogni campionato è una storia a sé. A livello qualitativo non vedo grandi difficoltà a raggiungere l’obiettivo per entrambe. Sono convinto che sarà una partita difficile, contro una squadra che ha dei valori, ma raggiungeremo l’obiettivo con grande tranquillità.
Ti sei incrociato per qualche mese con Andrea Mandorlini a Bergamo. Che giudizio puoi darne? Assomiglia al “tuo” Colantuono?
Non è stata una bellissima esperienza la mia con Mandorlini, ma mi è servita a livello caratteriale. Sicuramente è un allenatore preparato, e io ero giovane, non avevamo un buon rapporto a livello umano, sono stati mesi abbastanza difficili per me ma lo ringrazierò sempre. Mi ha dato la possibilità di crescere a livello caratteriale perché mi ha fatto capire cos’è il calcio. Quando sei giovane devi fare la giusta gavetta. È stato un periodo della mia carriera difficile, ma anche importante. Colantuono invece è frizzantino, molto caratteriale, e il rapporto è ottimo, l’ho avuto anche a Torino. È un allenatore che fa della grinta il suo credo, le sue squadre hanno sempre raggiunto gli obiettivi con grande tranquillità perché riesce a spronare i suoi giocatori al massimo.
Jacopo Sala è tornato e si è ripreso il Verona. Lo hai conosciuto nelle giovanili della Dea, avevi capito che sarebbe diventato uno dei prospetti italiani?
Non l’ho mai conosciuto di persona nelle giovanili, ma essendo bergamasco ho sempre seguito con piacere tutto il settore giovanile, e conosco le qualità di questo ragazzo. È cresciuto in un settore giovanile dove ti danno una grossa mano a crescere a livello umano e caratteriale. Quindi anche nei momenti di difficoltà ti riprendi con maggiore grinta, maggiore voglia di dover rimostrare a tutti il proprio valore. Adesso sta facendo molto bene, complimenti a lui.
Davide Brivio. Sta trovando qualche difficoltà a Verona. Di cosa ha bisogno per ritrovare serenità e i colpi da campione che aveva a Bergamo?
Secondo me il Verona ha fatto un grandissimo acquisto, perché è un grande giocatore, ma come tutti i giocatori ha bisogno di fiducia, di serenità e che la gente lo stimi. A livello di terzini ce ne sono pochi con le sue qualità. Spero e mi auguro per lui che cominci a fare alla grande… dalla prossima domenica però.
Rolando, lo scorso campionato al Bentegodi contro il Bologna Rafael ti parò un rigore. Vuoi salutarlo?
Sicuramente è stato molto bravo lui e un po’ ingenuo io nel calciare quel rigore. Mi spiace perché quel rigore poteva cambiare le sorti del campionato del Bologna ed evitare la retrocessione, e invece è stata una mazzata. Ma è stato merito del portiere, Rafael è stato eccezionale (ride, ndr).

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