Bruno Petkovic: la scheda del neo-gialloblù

Ultimo giorno di mercato invernale del gennaio 2016. Da quel giorno tutti gli addetti ai lavori si accorgono di uno spilungone attaccante croato che non conosceva nessuno.

Ma andiamo in ordine. Nove anni prima, all’età di 13 anni Petkovic viene notato dal responsabile del settore giovanile della Dinamo Zagabria, storica società croata. Alla Dinamo rimane solo due anni e poi inizia a girovagare per tutti i settori giovanili delle principali squadre di Zagabria: NK, HAŠK e Hrvatski Dragovoljac. Finchè nel 2012 ecco la Primavera del Catania. Anche a Catania non lascia segno e viene spedito in prestito a Varese in Serie B. 8 misere presenze, un gol e a gennaio viene rispedito al mittente. Quindi va alla Reggiana in Lega Pro per i restanti 6 mesi: 4 reti e poche lodi.

La stagione successiva ci riprova un’altra formazione cadetta, l’Entella e anche qui Petkovic non lascia un bel ricordo. Finchè ecco quel fatidico ultimo giorno di mercato invernale del 2016. Arriva il Trapani di Serse Cosmi e per Petkovic cambia la vita. 7 gol in pochi mesi e un’infinità di assist trascinano i granata fino alla finale playoff di Serie B, persa contro il Pescara di Oddo. Petkovic è il vero trascinatore di quella squadra perchè non è un gigante dell’area e basta. Petkovic ha i piedi vellutati, sforna assist a ripetizione, gioca faccia alla porta e non spalle. E ha un marchio di fabbrica: i calci piazzati con il suo ottimo piede destro. Dopo tanti anni di anonimato è sbocciato un fiore.

Il Trapani lo riscatta dal Catania per 300 mila euro, ma finisce tutto in quei 6 mesi. L’anno dopo il croato cade nel baratro insieme ai suoi compagni e il Trapani addirittura retrocederà. A metà stagione viene ceduto in Serie A per un milione e duecento mila euro, ma anche a Bologna fa male. 21 spezzoni di partita in un anno circa e zero reti. Torna nell’anonimato, ma tutti hanno nella mente quei favolosi 6 mesi del primo anno di Trapani.

Ora arriva a Verona con la speranza che possa emularli e che non sia l’ennesimo passaggio a vuoto di questa punta centrale di quasi 2 metri che tratta il pallone con la tecnica di un numero 10.

D.Con.

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