Busatta: “Vi racconto il 5 a 3 al Milan”

Pierluigi Busatta, ex mediano dell’Hellas Verona, è intervenuto ai microfoni di Radio Bellla & Monella, official radio Gialloblù. Ecco le sue dichiarazioni:

Busatta, se lo ricorda ancora quel Verona-Milan?
Impossibile dimenticare quella partita, visto che ogni anno che il Verona gioca in Serie A viene ricordata. Eravamo una grande squadra, potevamo mettere in difficoltà tutti. La settimana precedente avevamo fatto una bella partita contro la Roma perdendo solo per un gol di mano. Ed era una Roma forte, che si è giocata lo Scudetto fino all’ultimo. Poi è arrivato a Verona il Milan che, un po’ per nostra bravura e un po’ per loro sfortuna, siamo riusciti a battere.
Eppure, in avvio di partita, sembrava che il Milan potesse farcela…
Abbiamo rischiato molto, su un’occasione in avvio di Gianni Rivera. Lo stavo marcando proprio io, ma in un’azione mi sono scontrato involontariamente con Franco Nanni, così Rivera è stato libero di presentarsi davanti a Pizzaballa, che però ha fatto una grande parata. Non era facile marcare un campione di quel calibro: si muoveva molto, era difficile da tenere d’occhio. Bisognava contrastarlo sempre e cercare di capire cosa voleva fare. Avevo il privilegio di marcare tutti i i numeri 10 delle squadre avversarie: sapevo essere molto duro nei contrasti.
Ma qual è il segreto di quello storico successo?
Quel giorno il Milan è stato presuntuoso, veniva dalla vittoria in Coppa delle Coppe ed evidentemente non si aspettava che noi giocassimo in quel modo nonostante non avessimo più obiettivi da raggiungere. Eravamo molto in palla, ce la siamo giocata con tutti fino all’ultima giornata di campionato.
Com’era il Bentegodi quel giorno?
Erano altri tempi, ricordo che entrando sul campo le bandiere sugli spalti erano quasi tutte rossonere. La cosa interessante è stata scoprire che in mezzo a milanisti e veronesi c’erano anche molti juventini nascosti, che a fine partita hanno estratto i loro vessilli bianconeri per festeggiare lo Scudetto.
Ci parli del Verona di quegli anni.
Prima di tutto mi fa piacere che questa partita sia ricordata tutt’ora, all’epoca non pensavo potesse succedere una cosa simile. Sono stato a Verona per 6 anni, probabilmente i più belli della mia carriera. Io, Zigoni e Luppi siamo stati qui esattamente nello stesso periodo, ho tanti bellissimi ricordi legati a loro e a quel Verona. Perfino la retrocessione in B con successivo ed immediato ritorno in Serie A. L’allenatore era Cadè, un uomo positivo cui piaceva vivere e far giocare a calcio.
Lei ha anche molta esperienza con il calcio giovanile. Cosa manca nelle scuole calcio di oggi?
In Italia manca prima di tutto la preparazione pedagogica degli allenatori, la capacità di trattare i bambini. I tecnici vogliono solo fare risultati nel breve periodo per emergere loro stessi, anziché far crescere i ragazzi. Manca anche un’educazione di fondo di genitori e dirigenti.
Come finisce Verona-Milan?
Per il suo modo di giocare, il Verona non lascerà molto spazio al Milan, che resta una squadra ricca di qualità. Impossibile pronosticare un risultato, è la classica partita da 1X2. Quello che posso dire è che il Verona secondo me non perderà.

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