Caracciolo: l’identikit

Dopo Marco Ezio Fossati e Simone Andrea Ganz, ecco un altro giocatore con il doppio nome che approda in gialloblù. Stavolta è un difensore centrale, pedina indispensabile nello scacchiere del Verona. 

Antonio Aldo Caracciolo è sardo, di Tempio Pausania, ha 26 anni e proviene dal Brescia, società in cui è stato capitano per molte partite nell’ultima stagione. 
La caratteristiche di Caracciolo ricordano un po’ quelle di Mimmo Maietta: un destro naturale, lottatore che non molla mai e che entra subito nei cuori dei tifosi. Infatti già da ieri i social network bresciani sono intasati di messaggi di protesta verso il loro ex beniamino che ha scelto Verona, società storicamente nemica dei bianco blu.

Ma anche la storia del difensore sardo è simile a quella di Mimmo, arrivato a Verona in Lega Pro dopo essere finito nel dimenticatoio in B. Caracciolo è di scuola Inter, come l’altro centrale gialloblù Bianchetti e il prossimo acquisto Bessa, e dopo il prestito a Pavia, finisce nelle mire di Genoa e Brescia che lo acquistano e lo prestano a Gubbio, dove conosce Juanito Gomez in Lega Pro e mister Pecchia in Serie B. Ma quando è ora di riscattarlo, nessuno lo vuole: alle buste se lo accaparra il Brescia per la cifra ridicola e simbolica di 500 euro. 

A Brescia però diventa con il tempo una bandiera e dal 2014 diventa titolare inamovibile, perno importante per la retroguardia lombarda, giocando l’ultima stagione su livelli altissimi, mai raggiunti prima. Tanto da sentire il profumo della chiamata in Serie A. 

Bravo Fusco a strapparlo alla concorrenza e a portarlo con un contratto triennale a Verona. La spesa? Tre zeri in più rispetto al riscatto del Brescia: mezzo milione di euro.

Il suo arrivo non pregiudica quello di Cherubin, difensore centrale mancino, che verrà acquistato solo in caso di partenza di Helander.

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