Chi è Ryder Matos, prossimo acquisto gialloblù

Matos è brasiliano, ma è arrivato in Italia 11 anni fa, è cresciuto nel calcio italiano e ha giocato molto di più nel nostro campionato che in Brasile. Nonostante ciò, non si può non dire che non sia il classico attaccante sudamericano, con la ginga classica dei brasiliani, cioè con quella proprietà di palleggio e di controllo del pallone che assomiglia più ad una danza che al calcio vero e proprio.

D’altronde la scuola è quella verdeoro e un ragazzino, anche se arriva in Italia a 15 anni, non può perdere questa caratteristica per strada. Matos è nato in una cittadina nell’interior (entroterra) dello stato di Bahia, Seabra, 40mila persone, quasi 500 km dalla famosa capitale Salvador, circa 7 ore di rodoviaria, quei pullman grandi che passano all’interno dei vari stati brasiliani, spesso scortati perché rischiano di essere assaliti dai banditi. Viene notato da piccolo dalla squadra del Vitória, una delle due principali compagini bahiane (l’altra è il Bahia) che lo carica su uno di questi pullman e lo porta nel proprio settore giovanile. All’età di 15 anni non sfugge ad uno dei principali talent-scout del calcio italiano, quel Pantaleo Corvino che ha portato in Italia moltissimi stranieri promettenti. Matos viene acquistato per 30mila euro, fa la trafila delle giovanili della Fiorentina fino ad arrivare alla Primavera dove inanella quasi 70 presenze mettendo a segno 12 reti. Arrivato a 19 anni, la Fiorentina pensa ad un primo prestito e, per “matar a saudade”, cioè per non fargli venire troppa nostalgia di casa, lo rispedisce in terra bahiana, per giocare nella squadra rivale del suo Vitória, il Bahia appunto. Qui gioca perlopiù nella squadra giovanile e viene chiamato poche volte in causa nella prima squadra. A fine stagione ritorna alla Fiorentina dove giocherà 23 partite in Serie A senza segnare nemmeno un gol, sarà invece più incisivo in Europa League. Arriveranno poi i prestiti negativi al Cordoba in Spagna e al Palmeiras, sempre in Brasile, nella città di San Paolo. Al suo ritorno in Italia, la Fiorentina non crede più in lui e lo manda in prestito a Carpi, dove fa abbastanza bene, e poi lo cede a titolo definitivo per 3 milioni di euro all’Udinese, che la vede sempre molto lunga sui talenti sudamericani.

A Udine invece non è mai entrato in sintonia con la società e con i tifosi.

L’esterno d’attacco ora ripartirà da Verona e se troverà un ambiente stimolante e che gli permetta di giocare con continuità, potrebbe ritornare ad essere quel talento brasiliano di cui Corvino si era innamorato e i tifosi gialloblù potrebbero andare in visibilio con le sue giocate e la mitica ginga verdeoro.

D.Con.

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