Chi è Tudor: storia (negativa), tattica, formazione tipo

In attesa dell’ufficialità, andiamo a conoscere chi è Igor Tudor allenatore, colui che il Verona ha scelto per sostituire Eusebio Di Francesco.

Storia del Tudor allenatore
Tudor, oltre ad aver fatto il vice nella nazionale croata, ha allenato cinque diversi club in quattro nazioni: Hajduk Spalato (si è dimesso a febbraio 2015), Paok Salonicco (esonerato a marzo 2016), Karabukspor (dimesso a febbraio 2017), Galatasaray (esonerato a dicembre 2017), Udinese (due salvezze da subentrato e un esonero a novembre 2019) e ancora Hajduk (quinto da subentrato). In varie riprese in Friuli ha messo insieme 29 panchine di A, poi è arrivata la chiamata della “sua” Juventus (7 anni e mezzo da giocatore, B compresa) ed è ripartito dal ruolo di assistente di Pirlo, senza grandi soddisfazioni personali. Alla Juve è stato il responsabile della fase difensiva della squadra bianconera.
Se Di Francesco arrivava a Verona dopo due esperienze negative tra Samp e Cagliari, Tudor ci arriva dopo due dimissioni, tre esoneri e due salvezze in A in 6 anni. Anche lui quindi è in cerca di riscatto.

Credo tattico
Tudor a Udine ha giocato sempre con il 3-5-2 con un interno di centrocampo come De Paul, quindi offensivo. Ecco perché vedremo Barak in campo, ma anche le due punte, una delle quali, Lasagna, è già legata al tecnico croato.
Obiettivo principale delle squadre di Tudor è: non prendere gol. Poi viene la fase offensiva. Questo è sicuramente un punto a suo favore dopo l’inizio zemaniano del suo predecessore.

Formazione tipo con Tudor
Per alcuni tratti sarà molto simile a quella di Juric e di Di Francesco perché l’idea di calcio è la medesima, con tre difensori, due esterni a tutta fascia, un interditore in mediana e un regista. Poi ovviamente cambierà l’idea del trequartista che parte dalla linea di centrocampo e ci saranno due punte in contemporanea: Simeone e Lasagna, ma anche Kalinic e Caprari.
La formazione tipo vedrà quindi Montipò tra i pali, Magnani, Günter e Ceccherini in difesa, Faraoni, Tameze, Ilic, Barak, Lazovic a metà campo, con Simeone e Lasagna in attacco.

Cosa può dare in più di Di Francesco
Grinta. Ma anche più solidità difensiva, cosa che è mancata fino ad oggi. E due punte centrali insieme probabilmente possono assicurare qualche gol in più, cosa che è mancata con Di Francesco ma anche con Juric.

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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