Sognando Toni. Altro che Beckham. E comunque no, non è un titolo di un film. E’ la fotografia di Ernesto Torregrossa, bomber del Crotone. Cartellino di proprietà dell’Hellas Verona, nel curriculum anche un passato all’Udinese e un trasferimento all’Inter sfumato per poco. Niente male, per un ragazzo di ventidue anni. Ha viaggiato tanto, ma in valigia ha sempre messo il pallone. E i gol, da segnare in campo. Partito dalla sua Caltanissetta, da piccolo. In giro per l’Italia fino ad arrivare a Crotone. Quattro timbri in sette partite, l’ultimo sabato scorso al Perugia. “Una rete importante – ammette Torregrossa a GianlucaDiMarzio.com – che aumenta la felicità per il mio avvio di stagione, ma anche per la squadra. Abbiamo sempre offerto ottime prestazioni ma siamo stati sfortunati, moralmente sono tre punti che ci servono”.
Che obiettivi vi siete fissati?
“Per prima cosa la salvezza. Avremmo, e meriteremmo, qualche punto in più. A Livorno abbiamo perso creando tanto, col Carpi e col Cittadella siamo stati raggiunti alla fine. Pensiamo a mantenere la categoria, poi quello che succederà lo valuteremo gara dopo gara…”.
E lei? Che obiettivi si è prefissato?
“A livello di gol nessuno. Voglio crescere e migliorare le mie prestazioni gara dopo gara, sabato dopo sabato”.
Facciamo un passo indietro. Dalla Lucchese all’Udinese. Che ricordi ha?
“Tanti, e tutti molto belli. Organizzazione incredibile, è stata la mia prima squadra di Serie A. Ho due fotografie nitide nella mente”.
Quali?
“La prima doppietta segnata con la Primavera. Da titolare sono stato schierato contro il Padova, ero il più piccolo in rosa e segnai due gol. E poi gli allenamenti con la Prima Squadra. Scendere in campo con Pepe, Sanchez, Di Natale, D’Agostino è stato veramente straordinario. Anche fuori dal campo c’era la possibilità di giocare con loro a ping pong, a biliardino, di pranzare assieme. Momenti che potevo soltanto sognare da piccolo”.
Udinese prima squadra di A. Ma poteva andare all’Inter…
“Vero, potevo andarci – sorride – ed abbiamo parlato, ma alla fine l’Udinese mi ha convinto. In particolare Angelo Trevisan, all’epoca agli Allievi Nazionali. Ha avuto un ruolo chiave”.
Il suo cartellino è di proprietà dell’Hellas Verona. Il sogno è quello di tornare?
“Vedremo, ne parleremo a giugno. Adesso non ci penso, sono concentrato sul vivere gara dopo gara col Crotone. Sono rimasto in contatto con Rafael dai tempi della Serie C, parliamo spesso soprattutto quando facciamo bene. Ci scambiamo qualche sms. A Bologna ho rivisto anche Maietta. Ora penso soltanto al Crotone, è il mio obiettivo primario”.
In tanti però la paragonano a Toni, anche per la capigliatura…
“E’ vero – prosegue sorridendo – e il paragone con lui mi lusinga. E’ un campione del mondo, e poi c’è una piccola storia che mi lega a lui…”.
Cioè?
“Toni non è esploso da giovane, e mia madre me lo ripete sempre. Lei per spronarmi mi racconta sempre la sua storia. Credevano in Luca soltanto il procuratore e proprio la mamma. Ecco, proprio accade a me…”. Gol dopo gol Torregrossa è pronto a girare il film della sua vita. Sognando Toni.