Controcorrente: e se Pecchia fosse il nuovo Prandelli?

Damiano Conati

Cesare Prandelli arrivò a Verona da inesperto e perdente. Solo giovanili con l’Atalanta e una sola esperienza da capo allenatore, a Lecce: 18 gare, 14 sconfitte, 2 vittorie, 2 pari. Un disastro e dimissioni a gennaio. 

A Verona in molti si fecero più di una domanda su quel nuovo allenatore. Anche perché gli venne data una rosa sulla carta da metà classifica. Ed invece… ed invece in due anni portò il Verona dalla B al nono posto in A ed ancora oggi è uno degli allenatori più stimati della storia gialloblù. 

Pecchia arriva più o meno con gli stessi risultati negativi: esonero a Gubbio, esonero a Latina, anni altalenanti a Napoli, esonero al Real Madrid, retrocessione con il Newcastle. Anche se però il suo pedigree è ben diverso. Lavorare per anni a fianco di grandissimi campioni aiuta sicuramente a crescere dal punto di vista professionale. 

Ecco che la scelta di Setti e di Fusco, ex agente proprio del Pecchia giocatore, può non essere così azzardata.

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