Corvino: Sogliano diesse straordinario

Pantaleo Corvino, ex direttore sportivo di Lecce e Fiorentina, è intervenuto ai microfoni di Radio Bellla & Monella, official radio Gialloblù. Ecco le sue principali dichiarazioni:
Corvino, lei ha portato in Italia dal Brasile calciatori come Romulo e Campanharo. Il primo ha fatto le fortune dell’Hellas nella scorsa stagione, l’altro sembra prossimo a vestire la maglia gialloblù e se ne parla un gran bene.
A me va il merito di essere andato così lontano per scovare questi due talenti, ma è stato bravo anche Sogliano a credere in questi calciatori. Entrambi giocavano in Brasile, e in particolare Romulo ha avuto la fortuna di trovare un mentore come Sean, che lo ha fatto esprimere al meglio a Verona dopo l’esperienza non esaltante di Firenze. Poi lo ha venduto alla Juventus con una buona plusvalenza.
E su Campanharo cosa ci dice?
Esattamente come Romulo, che ho preso dal Cruzeiro, proviene dal Sud del Brasile, dallo stato del Rio Grande e ha militato in particolare nella Juventude. È un giovane di grandi potenzialità. Come tutti i giovani ha bisogno di potersi esprimere per trasformare quelle potenzialità in qualità vere e proprie. Era il mio ultimo anno da direttore sportivo della Fiorentina, lo presi con la formula del prestito con diritto di riscatto. Pur avendo vinto, a livello di Primavera, la Supercoppa Italiana contro la Roma, non venne riscattato, nonostante il costo fosse di circa 350 mila euro. Sogliano ha intravisto in lui qualcosa, perciò merito a lui che pare lo abbia ormai preso.
Da quanto le risulta possiamo dare per imminente il suo approdo in Gialloblù?
Questo non so dirlo, so solo che è nell’orbita del Verona. Anzi, pensavo avessero già chiuso. Se l’affare dovesse concretizzarsi, il Verona avrà un centrocampista molto duttile: nel suo club giocava trequartista ma può fare anche il mediano.
Cosa l’aveva colpita di lui tanto da decidere di portarlo a Firenze?
Senza dubbio l’abilità di palleggio e le qualità tecniche del ragazzo. All’epoca stava ancora crescendo fisicamente e quindi si doveva lavorare molto sulla sua formazione fisica, ma dopo un anno si cominciavano a vedere i primi frutti. Era un ragazzo esile, ma la sua massa muscolare stava già crescendo allora.
Ha citato più volte Sogliano. Un direttore sportivo giovane ed emergente. Come lo vede lei, decano dei diesse italiani?
Ero molto amico di suo padre Riccardo, quindi l’ho visto crescere, giocare a calcio e poi intraprendere la carriera di diesse. Essendo partito dalla C col Varese, proseguendo in Serie B e in club di media classifica di Serie A come Palermo e Verona, ha dimostrato di avere grandi qualità. Sta confermando, come direttore, di essere un giovane straordinario. Ha portato il Verona in A, poi ha ottenuto una salvezza tranquilla facendo un grande campionato. Non solo, ha anche scoperto talenti sconosciuti, ha dimostrato, insomma, di meritare palcoscenici di livello.
A proposito della prossima stagione, dopo innesti importanti come Marquez e Lazaros, dove può arrivare questo Verona?
Così come io sono partito dalla B con il Lecce, per poi salire in A e ottenere molte salvezze consecutive, lo stesso auguro a Sean. È nell’interesse del Verona ma anche suo fare bene; in questo modo entrambi potranno fare il salto di qualità definitivo. La cosa più difficile è consolidarsi, e mi auguro che il Verona possa farcela.
Corvino, lei ha rifiutato tanti club di Serie A tra cui la Sampdoria. Quando la rivedremo nel suo ruolo naturale?
Quando parti come me, addirittura dalla Terza Categoria, per poi vincere tutti i campionati dall’Eccellenza alla Serie B, disputi 4 volte la Champions League sfiorando i quarti, giocando 34 partite in Europa con solo sei sconfitte e arrivando ad un passo dalla finale di Europa League, per meritocrazia vorresti lottare per l’unica cosa per cui ancora non hai lottato: lo Scudetto. Mi auguro di poter tornare in pista in una squadra che punti al Tricolore. Per il momento solo il tempo dirà se sto facendo la scelta giusta ad aspettare.

Fonte: Redazione “Questo è il Verona”

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