D’Amico, la scelta imprenditoriale di Setti

Solita scelta controcorrente quella di Maurizio Setti. Nuovo diesse in continuità con il suo predecessore, giovane e senza esperienza. Per l’imprenditore Setti la scelta è coraggiosa, ma dimostra continuità con il passato e quella volontà di anteporre i bilanci ai sogni di gloria. D’Amico sarà in linea con il lavoro iniziato da Fusco, sarà aziendalista e lavorerà guardando prima il portafoglio e poi il campo.Ormai è un dato di fatto: Setti sta gestendo l’Hellas come un’azienda, senza tener conto che agli occhi del tifoso questo non conta. Al tifoso non importa che abbia i conti perfetti, con la maggior delle squadre di A e in B ricoperte da debiti o senza la certezza di un futuro, non importa che abbia totalmente rimesso a nuovo l’Antistadio, che stia per comprare la nuova sede sociale gialloblù o che si sia regalato una società satellite per dare futuro ai giovani gialloblù. Il tifoso vuole anche sognare, chiede risultati sul campo, desidera la “veronesità” del Verona, senza colori o radiocronisti inventati, o tante internazionalizzazioni del brand. Setti fa bene a gestire l’Hellas come un’azienda, soprattutto in questo momento storico dove i controlli sono continui. Però deve recuperare al più presto la dimensione romantica e umana che circonda qualsiasi squadra e i suoi tifosi. E anche il giovane D’Amico adesso ci metta del suo per aiutarlo. D.Con.

1 COMMENTO

  1. Se i controlli fossero continui metà serie A non verrebbe iscritta.
    Basta a vedere i bilanci di Chievo , Genoa per capire che i controlli non ci sono.

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