Dawidowicz, i retroscena dell’affare e la rabbia del Palermo

Il Palermo aveva in mano Dawidowicz. Ne deteneva il diritto di riscatto e poteva esercitarlo entro fine maggio. Non lo ha fatto, semplicemente per poter abbassare il prezzo di un giocatore classe 1995 che, seppur non avendo mai debuttato con il Benfica, è da considerarsi uno dei migliori prospetti europei under 23. Il ct della Polonia lo aveva anche preconvocato per il Mondiale, ma poi non è stato inserito nella lista definitiva dei 23.

Tornando al mercato, il Palermo in seconda battuta ha provato a riprendere il buon Dawidowicz e dal punto di vista economico aveva convinto il Benfica. Poi è arrivato il Verona, ha pareggiato l’offerta dei siciliani e ha lavorato sul giocatore e sul suo agente Daniel Weber. Agente che, nel frattempo, discuteva i termini di contratto anche con il Palermo.

Quando tutto sembrava fatto con Rino Foschi, ecco la mail arrivata a D’Amico subito dopo la presentazione della squadra al Bentegodi: Dawidowicz ha scelto Verona e il suo progetto. Bye bye Palermo.

L’allenatore rosanero Tedino si è infastidito parecchio a proposito: “Dawidowicz? Non l’ho sentito. Chi vuole venire a Palermo deve farlo con volontà e entusiasmo. Se ha scelto il Verona ha trovato delle soluzioni diverse: ha messo il Verona avanti il Palermo. Lui mi interessava parecchio perché può fare più ruoli. È un giocatore che abbiamo scoperto noi. Dispiace perché volevamo costruire con lui qualcosa di duraturo. Di giocatori ce ne sono tantissimi, sono sicuro che lo staff del direttore ne troverà altri. Magari più bravi”.

Dawidowicz può fare il difensore centrale, il mediano davanti alla difesa, l’interno di metà campo. E lo farà con la maglia gialloblù fino al 2022.

Per buona pace del Palermo.

Damiano Conati

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