Dov’è finito? Patrizio Billio

di Damiano Conati

Il trevigiano Billio arriva a Verona nella stagione 1994/95. È un giovane già nell’orbita delle giovanili del Milan e su di lui si parla molto bene, nonostante i suoi 20 anni e le poche apparizioni tra i professionisti. Ha davanti nomi importanti per la B come Ficcadenti, Manetti e Valoti, ma Lino Mutti, coach gialloblù, gli dà fiducia per 20 partite e viene ripagato anche da un gol. A fine stagione lascia il Verona e girovaga in B e C, fino all’annata 1998-99, quando si trasferisce in Inghilterra al Crystal Palace, in Premier League, per poi venire girato al Dundee F.C. che milita nella Scottish Premier League, dove gioca per tre stagioni, dal 1999 al 2002. In seguito per problemi con la società scozzese nel cui staff ci sono come allenatore e Direttore Sportivo, i fratelli Ivano e Dario Bonetti (anche Dario ex gialloblù), viene messo fuori rosa e anche senza stipendio. Addirittura subisce un’aggressione da un sostenitore amico del figlio del presidente della società. Viene portato in ospedale per accertamenti e al ritorno trova pure la propria auto danneggiata. Billio diventa un caso nazionale: se ne interessa l’Associazione italiana Calciatori, ma la sua vicenda finisce persino in Parlamento. Billio quindi cambia maglia e va all’Aberdeen sempre nella prima divisione scozzese, dove disputa 10 partite segnando un gol per poi ritornare, a metà stagione, in Italia, dove tra B, C e C2 lentamente chiude la carriera. Si ritira nel 2010 in Seconda Divisione con la Colligiana.

Dov’è finito oggi? Fa l’allenatore, ma soprattutto lo scout per il Milan. Dopo un anno in Brasile e alcuni progetti estivi con paesi minori come l’Estonia, da 4 anni è alla soccer school rossonera in Kuwait. Gestisce l’intera accademia chiamata AC Milan Academy di Loyac e cerca di scoprire talenti nuovi a quelle latitudini.

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