di Stefano Pozza
Ho pensato e ripensato all’ultimo periodo calcistico, alle dichiarazioni del diesse Bigon e del Patron Setti; se il presidente avesse ragione?
Molti ritengono che sia ora di cambiare mister, che la squadra sia ormai alla deriva, e che il corpo morente del Verona calcio abbia bisogno di un nuovo Caronte per tentare la permanenza in Serie A.
Il periodo è buio, ma la fortuna certamente non ci sta aiutando.
Capitolo infortuni: capitan Luca Toni, il sostituto Pazzini, il vichingo Hallfredson, il bel ricordo Romulo e l’impegno di belle speranze Viviani non sono assenti da poco. A questi si aggiungano Wszolek, Wink ed Albertazzi, e la lista può continuare.
Probabilmente anche il più bravo direttore tecnico esistente sulla faccia della terra sarebbe in grave difficoltà; penso solo a come si possano preparare gli allenamenti con giocatori che oggi ci sono e domani no.
Si deve dunque lavorare con chi c’è, e se nemmeno questi sono al meglio (sei giocatori che fanno infiltrazioni), la situazione è drammatica.
Capitolo sfortuna: è un periodaccio, non ce ne va dritta una!
E se la linea societaria fosse quella giusta?
Che senso ha cambiare mister, quando l’ipotetico nuovo arrivato troverebbe una squadra dimezzata?
Certo alcuni potrebbero dire: “Porterebbe almeno nuove motivazioni”.
Credo che il Mandorlini degli ultimi anni, il mister follemente innamorato di e del Verona, uomo con grinta e forti sentimenti per la sua squadra, non sia certo la persona meno adatta a motivare la squadra.
Mi piace pensare che sia solo questione di tempo; che domenica a Carpi inizi veramente il nostro campionato. Che la fortuna non dico inizi a girare, ma almeno non ci penalizzi. Che l’infermeria si svuoti, e sia possibile finalmente iniziare a lavorare dando continuità al gruppo. In fondo con due vittorie, la nostra classifica si risolleverebbe.
Nessuno possiede la sfera di cristallo, nel bene o nel male la scelta della società è chiara e inamovibile, non ci resta che attendere, sperare, e continuare a sostenere i nostri gialloblù.