Gigi resta la prima scelta

di Michele Coratto

Ad ascoltare i bene informati, il Verona di B sarà guidato da 250 allenatori. De Zerbi, Aglietti, Baroni, Iachini e Juric sono solo alcuni dei nomi usciti. Francamente non capisco la frenesia di voler a tutti i costi trovare un nuovo Mister. Del Neri non ha bisogno di eredi. Pur nell’agonia degli ultimi tempi, la tenacia che ha profuso ogni singolo giorno negli allenamenti è stata encomiabile. Non è assolutamente vero che dopo le gare perse con Empoli e Palermo sono venute meno le motivazioni e ha mollato. Chi lo dice non fa i conti con i numeri, che stanno dalla sua parte. Sono d’accordo con Roberto Puliero, che a novembre paragonava il Verona al Titanic. La squadra era morta e non dava segni di risveglio. Poi si è aperto il capitolo del “baffo di Aquileia”. Colui che a costo di sbagliare e di far incazzare qualche mostro sacro dello spogliatoio ha fatto di testa sua. Con un gruppo “scarso”, ha vinto con Atalanta, Chievo, Bologna e Milan. Oggettivamente, considerato il ginepraio di Via Belgio, cosa si poteva pretendere dopo avergli dato in dote una patata bollente da soli 6 punti? Con la squadra allo sbando e la Società che vendeva Sala ed Hallfredsson, lui procedeva diritto buttando nella mischia Gollini, Fares e Wszolek, recuperando Bianchetti, e rivitalizzando un ambiente che al 90% era morto. Cavalcare adesso alcune sue scelte, ritenute impopolari, non è corretto. 17 punti nel girone di ritorno non sono stati sufficienti a colmare il gap, ma hanno rivelato gli uomini veri su cui ripartire l’anno prossimo. Non possono passare in cavalleria queste considerazioni. Con Carpi e Frosinone Toni era in campo ma emiliani e ciociari ci hanno preso ugualmente a pallonate.. Del Neri ha fallito perché, a certe condizioni, l’impresa era davvero impossibile. Non rinnovargli il contratto sarebbe un errore colossale. E Setti questo lo sa.

Michele Coratto si diploma al Liceo Classico “Scipione Maffei” e si laurea in Scienze della Comunicazione a Verona. Giornalista dal 2011, collabora con la Redazione Sportiva de L'Arena ed è Direttore Responsabile di Hellas News.

3 COMMENTS

  1. Ma per favore… Il “baffo di Aquileia”, come lo chiamate voi, ha sbagliato tutto il possibile e immaginabile, e se vogliamo perfino l’inimmaginabile: ha cannato tutti gli scontri diretti per la salvezza, ha distrutto uno spogliatoio che prima di allora non aveva mai dato segni di cedimento mostrando anzi una compattezza incredibile anche nelle avversità, ha riempito la testa dei giornalisti di “concetti” e difesa alta prendendo sempre delle sonore mazzate anche da avversari ridicoli (e giustificandole poi in conferenza stampa con scuse oscene e promesse di riscatto ancor più ridicole), ha avvallato un mercato di gennaio folle permettendo la vendita di Halfreddson (che non avrebbe peraltro mai fatto giocare) e Rafael e l’arrivo di giocatori che si sono dimostrati completamente inutili alla causa, ha emarginato gli unici giocatori che (seppur con grossi limiti tecnici o a fine carriera: e mi riferisco a Gomez, Moras e Toni in primis) avrebbero davvero sudato la maglia fino in fondo… E il tutto senza avere nemmeno l’attenuante del precedente allenatore di più di mezza squadra fuori perché infortunata… Anzi, i giocatori stavano proprio rientrando dall’infortunio quando lui è arrivato bell’e bello permettendosi anche con arroganza di spalare letame sulla precedente gestione, sugli allenamenti e i carichi di lavoro (facendo finta di ignorare che, quando si hanno i giocatori fuori per infortunio, è un po’ difficile vedere “intensità” di gioco o in allenamento). E mi ripeto, ma per favore: se Mandorlini ci ha ridotto in fin di vita con il peggior filotto di risultati negativi della nostra storia (e andava esonerato prima), Del Neri non solo ci ha ammazzati definitivamente, ma ha persino fatto fuori gli eredi, se vogliamo ben vedere in che condizioni lascia la squadra. Le sue risicate vittorie sono arrivate grazie alla casualità della legge dei grandi numeri, gol su palle inattive e contro squadre in quel momento assolutamente prive di stimoli o alla deriva psicologica (Milan). Grazie “baffo di Aquileia”, ma in B facciamo volentieri a meno di te… Ci hai tolto persino la dignità: “tutti colpevoli”, come ha ben detto la curva. E piuttosto la prossima stagione ripartiamo da un allenatore giovane e con voglia di mettersi in mostra!

  2. Opinione tua, basata su una tua simpatia personale.
    L’unico dato di fatto che conta è solo uno: Del Neri ha preso in mano la squadra ultima in classifica, e la lascerà da ultima in classifica.
    Pochi i punti ereditati? Vero, ma sono gli stessi che aveva il Carpi quando Castori ha ripreso in mano la squadra (6, ultimi come noi), il quale non ha fatto nient’altro che ricompattare uno spogliatoio distrutto da Sannino e Sogliano, e ora, fino all’ultima, se la giocheranno.
    Squadra “scarsa”? Vero, ma certamente meno scarsa di Carpi e Frosinone che sono davanti a noi…e il buon Giggggi non è riuscito nemmeno nell’ “impresa” di raggiungerle schiodandoci dall’ultimo posto…nonostante la sua preparazione, a ciacole messe in giro ad arte dai suoi collaboratori, da “tana delle tigri”…soprassedendo sul “io faccio giocare Toni e Pazzini insieme”, al far giocare solo Toni, poi solo Pazzini, poi Gomez punta, Fares (per la cronaca, rientrato in gennaio dopo essersi rotto tibia e perone) terzino, Cioccolec, bravissimo, ma uno coi suoi limiti non lo puoi tenere sempre in campo con un Ronulo in panchina da rivalutare…ecc…ecc…ecc….
    ….meglio che l’anno prossimo passi il suo tempo libero a scrivere il “Giuglieo e Rometta”
    La “frenesia” ce l’avete solo voi giornalisti…prima decideranno i nuovi quadri societari, questi sceglieranno l’allenatore, e in funzione di questo, i giocatori. Da sempre è così. Tutti i nomi “sparati” adesso hanno poco senso.

  3. Molto d’accordo con la tua analisi, Michele. Il Verona dovrebbe ripartire da Del Neri che si è sempre dimostrato un allenatore sia coerente, sia coraggioso, sia – soprattutto – adatto ad un ambiente come Verona. A Verona, a causa soprattutto delle molte influenze esterne allo spogliatoio e alla società, c’è bisogno di qualcuno che sappia mantenere la barra a dritta senza cedere a compromessi, sia dare un’identità alla squadra. Mandorlini è stato formidabile nel primo campo e disastroso nel secondo, relativamente agli anni in serie A. La retrocessione di quest’anno è figlia non solo del girone d’andata, ma dei due anni precedenti, quando invece di far maturare giocatori di prospettiva e di buttare ragazzi nella mischia quando ce n’era la possibilità si è preferito lasciare al loro posto senatori intoccabili, che alla lunga hanno finito le energie fisiche e mentali, Hallfreddson e Rafael in primis. Del Neri ha sbagliato, secondo il giudizio insindacabile del campo, ma almeno ha provato a farci vedere qualcosa, ha rischiato giocatori che altrimenti sarebbero rimasti dei carneadi e oggi chi deve preparare la squadra per la serie B sa cosa possano dare Gollini, Wszolek, Fares, Bianchetti … Oggi è una magra consolazione, domani potrebbero essere le fondamenta della squadra che tenterà di risalire la china.

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