Gigliotti e l’Hellas: un matrimonio che in molti lo danno per fatto. El “Puma” e i gialloblù argentini dovrebbero essere ai saluti finali. Specialmente dopo quanto successo al Monumental, casa River Plate, nel giorno del Superclasico. L’ultimo, per lui, è diventato una vera tragedia sportiva. Tutta colpa di quell’azione, la prima della partita, proprio dopo 14 secondi: calcio di rigore per il Boca nella tana del super River che comanda il campionato, Gigliotti calcia male e Barovero fa il miracolo. Il Superclasico va al River, vittoria e finale di Copa Sudamericana. Gigliotti dal momento del rigore – ovvero per tutta la partita – è un fantasma. Si guarda attorno, prova a far qualcosa ma il pensiero dell’errore lo divora. Non l’avesse mai calciato. Al Boca funziona così. O sei in cielo, o sei sotto terra. Tanto che dopo il Superclasico perso, nella mattinata di ieri uno striscione ha accolto Gigliotti a pochi metri dalla Bombonera: “Gigliotti: no merecés usar nuestra camiseta”. Gigliotti, non sei degno della maglia del Boca. Quel pasacalle, quello striscione rimosso poco dopo dagli uomini del Boca Juniors, è diventato la Bibbia dei tifosi anche sui social. Eppure, era stato lui a far vincere l’ultimo Superclasico al Boca proprio per 1-0 sul River con un suo gol. Ma nel calcio si dimentica in fretta. Quel rigore pesava tantissimo. E sussurrano dall’interno del club che l’idea sarebbe di vendere Gigliotti a gennaio, vittima di una situazione insostenibile già da mesi per prestazioni poco convincenti e arrivata al culmine dagli undici metri di fronte a Barovero. Il Puma è in fuga, al Boca non lo vogliono più. Undici metri e quattordici secondi possono cambiarti la vita, chiedetelo a Gigliotti. Altro che non aver paura a sbagliare un calcio di rigore…l’Hellas resta alla finestra
Fonte: gianlucadimarzio.com