Gli eroi perduti di Salerno

di Damiano Conati

È vero: nel calcio non esiste la riconoscenza. Non è concepita. C’è però modo e modo di trattare professionisti che hanno sudato fino all’ultima goccia in corpo la loro maglia. Quando Setti divenne Presidente dell’Hellas, gli eroi di Salerno erano rimasti sei: Rafael, Maietta, Esposito, Halfredsson e Ferrari in campo, Mandorlini in panchina. Tolto il mediano campano, messo ai margini già prima dallo stesso mister, gli altri cinque si sono letteralmente cuciti addosso i colori gialloblù. Ma uno ad uno la società li ha messi alla porta. 

Il primo fu Ferrari. Lo misero spalle al muro: “sei fuori dal progetto”, gli dissero, e gli preferirono Samuele Longo. Bell’affare… Nicola fu costretto a ripartire dalla B con molti rimpianti. 

Toccò poi a Mimmo Maietta, innamorato del Verona e di Verona ma costretto ad andarsene. A lui non fu nemmeno data la possibilità di salutare i tifosi al campo di Via Sogare alla presentazione estiva di un anno e mezzo fa. I mugugni alla stampa del papà non servirono e Mimmo emigro’ a Bologna.

Poi è toccato al mister, il condottiero che si è tatuato la scala sul corpo e che è stato esonerato un paio di mesi fa. Giustamente o no, anche il suo non è stato un bel addio.

Ed eccoci ai giorni nostri con la cessione di Rafael. Dopo Frosinone il portiere è stato messo ai margini della rosa, retrocesso nel ruolo di terza scelta con l’intenzione di venderlo al più presto. Tuttavia Rafael non voleva andarsene. Un altro brutto addio per chi come lui stava per battere il record di presenze in maglia gialloblù. 

Ma a Salerno ricordo c’erano anche il vice allenatore Roberto Bordin e Roberto Puliero come speaker di mille avventure. Tagliati entrambi da Gardini e co. 

Dopo l’addio di Rafael oggi è rimasto solo l’islandese Hallfredsson. Chissà per quanto ancora. A questo punto non mi stupirei se da un momento all’altro finisse fuori rosa, ai margini del progetto o addirittura venisse ceduto. Nel calcio moderno non c’è spazio per la gratitudine. E Verona non fa certo eccezione.

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