Hellas, a che gioco giochi?

È successo di nuovo. L’Hellas si è sciolto come neve al sole, questa volta in terra sarda.

L’assurdità è che non è accaduto dopo aver subito gol, cosa a cui ci eravamo abituati, ma dopo essere passato in vantaggio. Incredibile.

Dopo alcune prestazioni convincenti sul fronte del gioco, non coronate da risultati positivi, la truppa di Fabio Pecchia era chiamata alla “consacrazione”, finalmente contro un avversario alla portata. Nulla di fatto.

L’errore tafazziano di capitan, per l’occasione, Souprayen è stato solo la ciliegina sulla torta di una prestazione pessima, che ha palesato non solo le carenze tecniche ma, anche e soprattutto, caratteriali di un gruppo che, in questo modo, non può minimamente ambire alla salvezza.

Il credo propositivo dell’allenatore si è eclissato, sommerso da chissà quali paure che hanno imbrigliato gli undici scaligeri, protagonisti di una prova che definire inguardabile è quasi un eufemismo.

La cosa che più spaventa è la mancanza di fame della squadra che, chiamata a rispondere presente, non riesce mai a farlo (ritornano inesorabili gli echi del girone di ritorno dello scorso campionato).

La serie A non perdona e di domenica in domenica ne abbiamo la dimostrazione.

Dopo la sosta arriveranno altri quattro scontri diretti. È d’obbligo cambiare qualcosa, e anche in fretta.

Hellas, a che gioco giochi?

Federico Messini nasce a Villafranca di Verona il 15/05/1990. Studente in lettere moderne presso l'Università degli studi di Trento. Scrittore e cantautore ha all'attivo due pubblicazioni : "Il gioco degli spiccioli" uscito nel 2013 e "Il doppiatore" uscito nel 2016.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

*