Uno spritz perfetto. Perché siamo in Veneto. Ma sarebbe meglio dire un cocktail. Il Verona di Mandorlini dopo sei giornate ha un punto in più rispetto allo scorso campionato. Ha vinto con il Toro fuori, ha pareggiato a Bergamo, ha perso solo a Roma e il fortino del Bentegodi è solido: solo il Genoa ha portato via il punto. Luca Toni non segna? Ci pensano Ionita e Tachtsidis. Il moldavo, ex Araau, è la rivelazione. Preso a zero euro si è perfettamente inserito nel 4 3 3 di Mandorlini. Il greco, in prestito dal Genoa, non vedeva l’ora di rientrare a Verona. L’aveva nel cuore e le motivazioni contano. Suo lo straordinario gol che ha steso Zeman ma suoi soprattutto i pazzeschi recuperi che lo consacrano come leader nella specialità. Lui e Ionita non sono gli unici a dare gas ai gialloblù. I piedi buoni di Obbadi sono importanti in mezzo e le discese del croato Martic sono sprint ulteriore. Un Hellas che finora non ha patito le partenze di Romulo, Cacciatore, Albertazzi, Dinadel, tutti giocatori che la passata stagione avevano un minutaggio elevato. L’attacco non è devastante ma la difesa è ben registrata. Se Moras, con tutti i problemi che ha, si sta superando, una grossa mano d’aiuto arriva dall’esperienza del messicano Marquez. Solo 5 gol subiti, due dal Genoa, due dalla Roma è uno dal Palermo. Contro Torino, Atalanta e Cagliari, la porta e’ rimasta chiusa. Merito del mix perfetto tra nuovi e vecchi. Perché Mandorlini ha riabilitato il senatore Agostini sulla corsia di sinistra, il fedele Gomez nel tridente, con l’esperto Jankovic a sinistra e il brasiliano Marques in difesa. Al quinto posto l’entusiasmo cresce, la società, che non ha sperperato il tesoretto di Iturbe, gongola. Contro il Milan la verifica. O, forse, il sorpasso.
Fonte: Gazzetta dello Sport