Highlander: L’ultimo immortale – Racines, Alto Adige

di Massimo Recchia 

Epoca moderna, calcio moderno, tecnologia al servizio delle prestazioni atletiche. 

Estate, calciatori abbronzati, felici di indossare le casacche scaligere. Mogli a casa, fidanzate anche, forse.

Tutti promettono fedeltà sportiva ai colori gialloblu’ ed osannano la straordinaria tifoseria che mai più di oggi si stringe attorno al vecchio Hellas decaduto fra i cadetti. 

Ritiro nel resort più bello dai canederli di porco a colazione. Corse infinite nel bosco, porcini visti ma non colti. Pure i ciclamini lasciati al loro posto. Tutti composti. Bravi. Ridono. Scherzano. Il Mister corre con loro se non avrà settant’anni. Altrimenti uno a turno lo caricherà in coparela. A fine giornata sudati e con la carne grea fino ai lobi delle orecchie viene ordinato il riposo. Ma dove?.. 

Nel fiume ghiacciato di Racines! Acque sciolte dalla fonte di ossigeno liquido ed azoto utilizzata per conservare gli embrioni mai usati della legge 40.

Muscoli gialloblu’ polverizzati dal tocco della principessa di Frozen della Disney. 

Valori sanguigni prossimi a quelli dei tirannosaurus Rex prima dell’estinzione. 

Solo gli Highlander veri sopravviveranno. La selezione della specie inizia e finisce dopo lo strudel di Abodi.

Ne sa qualcosa Gonzales ridotto a protozoo uruguaiano unicellulare. 

Può usare solo un arto ora.

E non sono né gambe ne braccia. 

Per questo “ne resterà solo uno!”.
Ciak si gira.

2 COMMENTS

  1. Solito umorismo raccappricciante che non provoca il sorriso nemmeno dopo aver ingurgitato una damigiana di rosso “da vascello”. Dai Massimo, trovati un altro hobby, sei giovane, puoi ancora uscire da quella spirale di tristezza del “devo far ridere” in cui sei precipitato.

    • Bravo Ivan… ma forse è solo per riempire un buco nella comunicazione odierna… fare, fare, fare… non importa cosa!

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