I tre fotogrammi del fine settimana gialloblù

Essere presi in giro a suon di “Serie B, Serie B” dai tifosi di una squadra che non vedeva la massima serie da 49 anni fa certamente sorridere, perchè i tifosi spallini farebbero meglio a pensare all’ultimo mezzo secolo della loro storia. Però è un coro che fa anche riflettere.

Il Verona se ne torna mestamente nella categoria che più ne ha caratterizzato la storia: 52 presenze in B, a fronte delle 28 in A. Seconda squadra in assoluto più presente tra i cadetti dopo il Brescia.

Se ne torna senza debiti, con una società indubbiamente sana, ma con una frattura tra squadra e tifosi e con tanta delusione che solo importanti risultati sportivi potranno ricucire. C’è sicuramente una base su cui partire per rifondare e ricostruire dalla B.

Il primo fotogramma spetta a Setti. A fine gara è intervenuto e ci ha messo la faccia. E si tratta di un passo da gigante per questo presidente poco incline alle telecamere e apparentemente lontano dall’Hellas. Si è preso la prima responsabilità per la stagione disastrosa appena conclusa e si è detto pronto a ripartire per avere una squadra stabile economicamente ma anche sportivamente.

Secondo fotogramma spetta a quanto accaduto sugli spalti. Da un lato il saluto commosso ad uno storico tifoso, con striscioni in più zone dello stadio, a Firenze, addirittura su alcuni cavalcavia, come quello sulla tangenziale che unisce San Pietro Incariano a Fumane. Un riconoscimento importante che mostra anche il lato umano di un’amicizia nata sugli spalti. Dall’altra parte è stato splendido sentire in due occasioni centinaia di bambini del Progetto Scuole dell’Hellas Verona urlare a squarciagola il nome della propria squadra. Bravo l’Hellas a credere in questo progetto, bravi i bambini a sostenere i colori gialloblù. Sono loro il futuro del tifo al Bentegodi e toglierli dalla tv per portarli allo stadio è sicuramente una mossa vincente. Peccato che la squadra in campo faccia fatica a far scoccare la scintilla amorosa in chi la osserva in questo periodo.

Appunto, la squadra. Ultimo fotogramma a questo gruppo di giovini mandati un po’ allo sbaraglio e a qualche senatore che ogni tanto si è lasciato andare nello sconforto. Probabilmente alla lunga si può dire che la Serie A fosse lontana dalle effettive possibilità di molti di questi ragazzi, che però in B potranno dire sicuramente la loro. Alcuni vanno riscattati sul mercato (guai perdere un Ferrari cosi), alcuni rilanciati in cadetteria (Calvano, Bearzotti, Felicioli, Zaccagni), altri valorizzati vista la giovanissima età (Lee, Danzi, Tupta), altri ancora fatti giocare con regolarità nel loro vero ruolo (Valoti, Fares). C’è del materiale da cui ripartire. Occorre un condottiero, un tecnico che dia soprattutto un carattere alla squadra, e occorrono alcuni giocatori esperti che diano qualità e forza al gruppo. Qualcuno già c’è o rientrerà dai prestiti. Se il presente è buio, all’orizzonte sicuramente la luce c’è.

D.Con.

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