Il week-end gialloblù in tre fotogrammi

Damiano Conati

Quella andata in scena all’Olimpico sembrava la classica partita d’estate tra una squadra di Serie A e la rappresentativa Alto Adige di turno. 

Una sfida impari, dove i forti provano schemi e fanno debuttare tutti i nuovi acquisti e dove i deboli cercano in tutti i modi di limitare i danni, non attaccano quasi mai, se non a risultato ampiamente chiuso, e dimostrano tutti le fragilità dettate dal contesto. 

Andiamo a vedere i tre fotogrammi di questo triste fine settimana gialloblù. 

Il primo lo dedichiamo alla classifica. Il Verona è laggiù in fondo, con un solo gol fatto (peggio solo il povero Crotone con zero) e 11 subiti. La seconda nella voce gol subiti è sempre la squadra calabrese con 6, addirittura 5 in meno dei gialloblù. Negli ultimi anni, mai il Verona ha subito così tante reti nelle prime quattro giornate, nemmeno quando a comandare la difesa c’erano gli sciagurati Gonzalez e il brasiliano Marques. E questo dice tutto.

Il secondo fotogramma lo dedichiamo ai commentatori delle tv a pagamento: 

“Verona inadeguato alla Serie A”, “Questa squadra in campo non fa niente”, “Il Verona non attacca mai e difende malissimo”, “L’Hellas dovrebbe per lo meno vendere cara la pelle”, “Non guardiamo i valori tecnici, ma è l’atteggiamento che è sbagliato “, “Verona assolutamente inadatto alla categoria “. 

Probabilmente non serve aggiungere altro. 

Il terzo fotogramma va proprio in questa direzione e riguarda Pecchia. Setti avrà speso poco, Fusco avrà acquistato solo giovani e tante, forse troppe, scommesse, ma Pecchia ci sta mettendo terribilmente del suo. Il suo Verona in A in questo momento non c’entra proprio nulla. L’allenatore dice di avere troppi giovani in rosa, ma i giovani dovrebbero almeno lottare e sputare sangue: Pecchia non riesce a dare un carattere a questa squadra e lo si vede già dalla stagione scorsa, quando solo nel derby con il Vicenza l’Hellas ha saputo vincere con il cuore. I giovani di Pecchia non sono organizzati: in attacco giocano con il lancio lungo e in difesa dimostrano lacune tattiche imbarazzanti. Infine i giovani di cui parla il mister hanno tutti (Verde, Bessa, Ferrari, Kean, Valoti, Zaccagni, Lee) una tecnica di base ottima. Vanno dati loro carattere e tattica e dovrebbe essere l’allenatore a farlo. 

Infine, in questo triste contesto, uno come Pazzini dovrebbe giocare anche al 50% della forma, per lo meno per la sua esperienza, l’abitudine a giocare in determinati contesti e il suo atteggiamento. In un Verona così malmesso, uno come il Pazzo non può non giocare. L’assenza di un’organizzazione di squadra va a discapito della qualità dei singoli, che possono esprimersi molto meglio di così. A Pecchia il compito di risollevare il Verona e probabilmente avrà solo questa settimana per dimostrare di esserne capace.

Federico Messini nasce a Villafranca di Verona il 15/05/1990. Studente in lettere moderne presso l'Università degli studi di Trento. Scrittore e cantautore ha all'attivo due pubblicazioni : "Il gioco degli spiccioli" uscito nel 2013 e "Il doppiatore" uscito nel 2016.

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