Impotenza

“Fare gol? Prima di tutto dobbiamo riuscire a tirare in porta”.

Le parole di capitan Giampaolo Pazzini al termine di Verona-Lazio racchiudono in un quadro terribilmente chiaro e spietato la situazione che l’Hellas sta attraversando.

Dopo essere stato travolto in successione da Napoli, Fiorentina e Roma il Verona incassa un altro schiaffo e affonda in casa contro una Lazio ampiamente rivisitata che, senza troppi patemi, travolge i gialloblù tra le mura dell’ ex fortino Bentegodi, diventato oramai facile terra di conquista.

In mezzo troviamo il fuoco di paglia infrasettimanale rappresentato dalla gara contro la Sampdoria, che aveva fatto ben sperare ma che non ha trovato conferme al turno successivo.

La sensazione di impotenza che la squadra trasmette è enorme: se prova ad attaccare non riesce a concretizzare, se prova a difendersi non ci riesce.

Sulla graticola è finito giustamente l’allenatore, che ha dalla sua la giustificazione di allenare una squadra che, per ammissione stessa del suo leader in campo, non ha esperienza per affrontare la categoria. Carenze tecniche e mentali a parte, é compito del mister cercare di motivare e dare una scossa al gruppo. Se non ce la fa le responsabilità sono anche sue.

Le statistiche sono impietose: 14 gol subiti, 1 gol realizzato su rigore, zero vittorie, due pareggi agognati e prestazioni non all’altezza della categoria.

La stagione è, come giustamente si deve far notare, solo all’inizio e il tempo per risalire la china c’è. Quello che preoccupa sono appunto le prestazioni che non arrivano è l’incapacità di una reazione mentale da parte di un gruppo che, alla prima difficoltà, si squaglia.

Urge una seria riflessione per non finire in un tunnel senza uscita. Al momento la società ha confermato la fiducia al tecnico e forse é la scelta più logica. Alle porte c’è la sfida con il Torino che, vista anche la sosta successiva, potrebbe rappresentare lo spartiacque stagionale.

Ora più che mai a tutti è richiesta una reazione importante, per dimostrare che, seppur in crisi, seppur nell’occhio del ciclone, seppur con tutte le defezioni del momento, il Verona vuole lottare e scacciare quella sensazione di impotenza che ha trasmesso in queste prime sei giornate.

Federico Messini nasce a Villafranca di Verona il 15/05/1990. Studente in lettere moderne presso l'Università degli studi di Trento. Scrittore e cantautore ha all'attivo due pubblicazioni : "Il gioco degli spiccioli" uscito nel 2013 e "Il doppiatore" uscito nel 2016.

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