In caso di partenza di D’Amico, è Marchetti il favorito. E Sartori?

Nessuna conferma sulle voci che vogliono Tony D’Amico verso Bergamo per sostituire il partente Giovanni Sartori. Rimane però un contratto in scadenza a giugno 2023 che non fa dormire sonni tranquillissimi.

Sartori se ne andrà sicuramente dall’Atalanta e indubbiamente sarebbe un colpaccio portarlo a Verona al posto di D’Amico. Sartori ha vissuto per 30 lunghi anni nella città scaligera, dove al Chievo è stato giocatore, vice allenatore e fenomenale direttore sportivo. L’accoppiata con il veronese della Valpantena, Maurizio Costanzi, attuale responsabile del settore giovanile bergamasco, sarebbe da grande squadra e Verona città potrebbe allettare la coppia. Però radiomercato parla di Juventus sui due e, in caso di conferme, sarebbe impossibile competere coi bianconeri.

A Setti in realtà è sempre piaciuto Stefano Marchetti, diesse dei miracoli del Cittadella. E Marchetti a Verona avrebbe un progetto e tutta la libertà e l’autonomia che gode da anni del padovano, come lui stesso ha dichiarato a Tmw in questi giorni: “Penso che sia quasi impossibile fare altrove quello che faccio a Cittadella, probabilmente non avrei l’autonomia e la forza per difendere le scelte che faccio. Altrove si vedono allenatori esonerati, direttori che vanno e vengono, giocatori senza punti di riferimento e questo spiega anche perché società importanti e che spendono tanto non raggiungono risultati. In questi anni ho avuto fortunatamente più di qualche possibilità (anche il Verona lo ha cercato, ndr), ma poi quando metto sul tavolo i pro e i contro finora ho sempre scelto di rimanere a Cittadella proprio perché ho autonomia totale e non vengono mai messe in discussioni le mie scelte e il mio modo di lavorare, sempre per il bene della società ovviamente. Andare in Serie A? L’ambizione io ce l’ho dentro e portare il Cittadella in A sarebbe chiudere un cerchio, mettere un mattone sulla mia storia. Per la proprietà sono un punto di riferimento. Andare con altre società? L’ambizione c’è ma servono anche i progetti e qualcosa di importante per lasciare un posto come quello in cui mi trovo adesso”.

 

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

*