Intervista a Maurizio Setti ai microfoni di Dazn

Il presidente del Verona Maurizio Setti ha parlato a DAZN durante la gara Fiorentina-Roma.
L’Hellas era da Europa? 
“Credo che quelle davanti abbiano qualcosa in più, la nostra resta però una grande classifica”.
C’è ancora qualche obiettivo per voi?
“L’obiettivo sarebbe provare a fare meglio dei 54 punti che sono il punteggio migliore della storia del Verona”.
Cosa pensa di Amrabat? 
“Sono felice di averlo visto rivitalizzato, per questo faccio i complimenti a Italiano perché finalmente l’ho rivisto giocare da Amrabat”.
Come ha visto invece il Milan? 
“Si vede che ha voglia di portare a casa lo Scudetto, ho visto una squadra unita, un gruppo senza star ma che si aiuta molto e che ha corso tanto e bene. Il Verona poteva fare qualcosa in più, ma è anche normale che contro squadre così ti può andare bene qualche volta e solo se te la giochi al 110%. Si è vista un po’ di sofferenza da parte nostra, forse stanchezza, forse qualcuno che era all’80/90%. Poi l’intelligenza tattica di Pioli ha fatto la differenza”.
Lei conosce Pioli, avendolo avuto a Bologna. Come lo ha trovato?
“Pioli è cambiato tanto, è maturato e l’ho visto molto rilassato e molto convinto di poter portare a casa qualcosa di importante”.
Il futuro di Tudor? 
“Il calcio ha tutte le sue dinamiche, intanto finiamo il campionato, cercando di fare il massimo”.
Differenze tra Tudor e Juric?
“Tudor è un po’ più malleabile rispetto a Juric, più arioso, un po’ più morbido nei confronti dei giocatori. Poi ha dato più serenità ai tre davanti, che fanno un po’ più quello che pare a loro e questo anche per merito delle qualità tecniche che hanno. E infatti sono andati tutti in doppia cifra”.
Come si sceglie un allenatore?
“Va valutato sotto tanti punti di vista, non uno solo”.
Uno degli allenatori emergenti più importanti quest’anno è l’ex gialloblù Vincenzo Italiano…
“Ho avuto il piacere di conoscere Italiano, una persona che vive di calcio dalla mattina alla sera. E questa è una caratteristica molto importante per un allenatore”.
Caprari merita la Nazionale? 
“Per me è già pronto. Prima non aveva la voglia e lo spirito di sacrificio di fare ciò che ha fatto quest’anno, ma a Verona riusciamo a tirare fuori il meglio dai giocatori. E in questa stagione si è sacrificato tanto ed è una cosa che prima di questa stagione non sapeva nemmeno cosa fosse”.
Un ultimo pensiero su Bonaventura, in passato vicino al suo Verona…
“È vero, in passato ho fatto un pensierino su Bonaventura. Mi piace. È un giocatore che ho anche guardato quando aveva finito con il Milan, ci avevo pensato proprio allora, ma poi è andato alla Fiorentina”.

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

*