Le pagelle di Hellasnews. Le riserve sono decisive

Montipò, 5.5: Si fa battere con troppa facilità sul primo palo da Bove. Un peccato, aveva disputato una buonissima partita.

Casale, 6.5: L’attacco della Roma viene annullato da lui e dai suoi colleghi difensori. Non si fa saltare da nessuno, bravo negli anticipi e puntuale nelle letture. Era diffidato, per un fallo su Abraham viene ammonito e perciò salterà la sfida di domenica prossima con il Venezia.

Günter, 7: Domina su Afena-Gyan ma soprattutto su Abraham, con il quale c’è un mismatch fisico non indifferente. Non concede alcuno spazio all’attacante della Roma, il tedesco è costantemente in anticipo e di testa le prende tutte lui. Notevole. Salterà anche lui il Venezia per squalifica.

Ceccherini, 6.5: Neanche a lui l’attacco della Roma crea qualche problema. Contrasta efficacemente le avanzate giallorosse, sbagliando poco.

Faraoni, 6.5: Confonde la difesa giallorossa con un geniale schema da calcio di punizione, grazie al quale può crossare liberamente e permettere a Barak di mettere la palla in rete. Oltre a ciò, gioca la sua classica partita di spinta e sacrificio, arricchita da qualche buona giocata. Dopo che Casale viene sostituito, Tudor lo manda a fare il terzo in difesa. Qui si comporta bene, fa del suo meglio per limitare i continui assalti della Roma degli ultimi 20′.

Ilic, 6.5: Solido. Presente in entrambe le fasi, appare sempre concentrato anche se commette qualche errore di troppo. In occasione del secondo gol gialloblù, manda in porta Caprari con una giocata di grande classe: un no-look preciso che fa andare nel pallone la difesa romanista.

Tameze, 7.5: Dopo l’ennesima partita dominante, si può senz’altro definirlo come un giocatore completo. Infatti, l’unica cosa in cui mancava il centrocampista francese era il gol. Ma con due gol nelle ultime due partite, sembra che questo suo “problema” non sia più tale. Insomma, ad ogni partita diventa sempre più fondamentale.

Lazovic, 6: Finchè Caprari è in campo, i due si combinano bene e spesso si rendono pericolosi. Dà una grande mano in fase difensiva, soprattutto dopo l’ingresso di Bessa che gli impedisce di spingere come faceva in precedenza.

Caprari, 7: Serve l’assist a Tameze per il gol del 2-0. Ogni palla che tocca si trasforma in oro, nessuno può togliergliela. Uno spettacolo vederlo giocare.

Barak, 6.5: Altra partita, altro gol. Sono 10 in stagione. E nonstante la perfomance non sia stellare, riesce comunque ad incidere sulla partita. Aiuta anche in fase difensiva quando la Roma prende il controllo della partita.

Simeone, 6.5: Lotta con Smalling, alto 1,94m, e spesso ha la meglio. Ogni volta che riesce a difendere palla e smistarla ai suoi compagni la sua squadra va in porta e spesso segna. E’ successo con l’Udinese, succede anche con la Roma. Il secondo gol, infatti, nasce proprio da una situazione del genere.

Depaoli (Entra per Casale al 56′), 5.5: Combatte ma con scarsi risultati.

Lasagna (Entra per Simeone al 64′), 5: Non tiene su un pallone.

Bessa (Entra per Caprari al 64′), 5: Si addormenta sul gol di Volpato, chiude in ritardo su quello di Bove. Prestazione negativa.

Sutalo (Entra per Ceccherini al 78′), s.v.

Retsos (Entra per Tameze al 79′), s.v.

Tudor, 6: Perfetto approccio alla partita, che viene dominata per 60′ ma che poi viene rovinata da dei cambi non all’altezza e fatti troppo precocemente. Simeone teneva su palla, Lasagna non ne tiene su neanche una. Risultato? Il Verona non passa più il centrocampo e si deve arrendere alle avanzate della Roma. Certo, un punto a Roma è tutto oro che cola. Ma l’amaro che lascia questo pareggio fa capire quanto sia forte questa squadra.

Foto: instagram Hellas Verona

Cristiano Trevisani

Sono nato nel 2004. Frequento il liceo linguistico, ho giocato a calcio per molti anni e recentemente ho praticato basket. Sono appassionato di videogiochi, passo molto (forse troppo) tempo a giocare a FIFA. Ascolto molta musica, sono un grande fan dei Nirvana e dei Radiohead. La passione che coltivo da più tempo è però quella dell'Hellas Verona: la mia prima volta al Bentegodi è stata quando avevo cinque anni, periodo in cui l'Hellas militava in Lega Pro.

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