L’EDITORIALE: Se questi sono i presupposti..

di Andrea Faedda

… quest’anno ci divertiremo un sacco! C’era tanta curiosità nel vedere all’opera il nuovo Verona alla sua prima uscita in Campionato contro una big e dopo averlo osservato ed esaminato, possiamo affermare che le impressioni sono ottime.

 

Ad occhio e croce la squadra pare più matura rispetto all’anno scorso ed è giusto evidenziare che degli 11 titolari scesi in campo (anche per cause di forza maggiore tra infortuni vari e condizioni precarie di qualcuno) solo Souprayen era il “nuovo”.

 

Mandorlini va sul sicuro e con prudenza preferisce affidarsi ai suoi “anziani” senatori, disponendo l’Hellas col 4-3-3. Lo schieramento è efficacissimo. Le lezioni della passata stagione paiono proprio assimilate. I giocatori si muovono con disinvoltura e con un atteggiamento pressoché perfetto. Asfissiano la Roma dalla sua metà campo, corrono, recuperano palloni e ripartono. Giro-palla apprezzabile, grinta, concentrazione e compattezza non danno scampo ai capitolini che danno l’idea di essere confusi e di non saper come colpire. Di varchi non ce ne sono, perché l’Hellas crea tanta densità là dietro e le sue ripartenze sono insidiose. In proposito, altro aspetto da sottolineare, è che non si disdegna di attaccare anche se di fronte c’è una corazzata. Sì, il Verona che conoscevamo tempo addietro è sparito! Nessuna snervante barricata! Questo se la gioca, non ha paura ed affronta il più quotato avversario a viso aperto con spirito battagliero e contemporaneamente guardingo.

 

Ciò che ha brillato di più è la catena di sinistra. Hallfredsson e Souprayen sembrano conoscersi da chissà quanto! Ed è bello vedere il francese già dentro gli schemi “mandorliniani”. La difesa si è dimostrata ordinata e concentrata e solo in mediana sono mancati un po’ Sala e Greco (e qui urge un’alternativa come vice-Viviani). In avanti, bene i “soliti noti” Jankovic e Gomez. Sempre pronti a partire, ripiegare e ad assistere con costanza il bomber Toni.

 

Splendida l’azione Hallfredsson-Jankovic che ha fruttato il vantaggio gialloblù e peccato per quella momentanea “defaillance” di Rafael che ha permesso agli ospiti di portarsi sull’1-1. Ma il portiere gialloblù è tornato alla ribalta prestissimo, opponendosi miracolosamente ad altre tre insidie ravvicinate firmate Pjanic, Dzeko e Nainggolan. Insomma, laddove è emerso il calo fisico dei suoi compagni, l’estremo brasiliano ci ha messo una pezza.

 

Mandorlini avrebbe voluto buttare prima nella mischia sia Pazzini che Siligardi, ma per esigenze fisiche di qualche uomo ha dovuto aspettare. Alla fine però va bene così. Il Verona ha fatto la partita che doveva fare ed il punto ottenuto è da considerarsi oro colato. La banda scaligera deve solo proseguire con questa condotta e migliorare giustamente su alcuni profili. Per il resto i binari sono tracciati. E se continueranno ad essere seguiti, ne vedremo delle belle.

Foto: Francesco Grigolini – FOTOEXPRESS

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