L’intervista al responsabile brasiliano dell’Hellas Verona Academy S.Luis

São Luis, capitale dello stato del Maranhão, metropoli con più di 1 milione di persone, una squadra in Serie B brasiliana, il Sampaio Correa, e tanti, tantissimi problemi sociali.
Ecco l’intervista a Pedro Gomes Viana, il responsabile brasiliano del nuovo Progetto Mondo del Verona nella città verdeoro.
“S.Luis, come tutte le capitali brasiliane, ha un centro molto ricco, con grattacieli, centri commerciali e un’organizzazione occidentale. Poi man mano che si va in periferia la povertà aumenta, ci sono quartieri sempre più degradati e spesso dimenticati dalle amministrazioni locali. E qui mancano posti negli ospedali, scuole, rete fognaria, asfalto sulla strade, ma anche luoghi pubblici di ritrovo, come una piazza, una biblioteca o un campo da calcio e i bambini giocano in strada”.
Come è nata la vostra squadra?
“È partita nel 2011 dall’idea dei missionari veronesi in uno dei quartieri più degradati e anche pericolosi della città, Cidade Olimpica. 100mila persone ammassate in 2 km per 3. Tasso di natalità altissimo, pochissime scuole e ragazzini costretti a darsi il cambio nelle aule: 40/50 il mattino, altrettanti il pomeriggio, altrettanti la sera. E nel resto della giornata tutti in strada, a giocare a calcio, ma anche a stretto contatto con la criminalità, gli spacciatori, il degrado. Il Covid ha peggiorato ulteriormente una situazione già critica: scuole chiuse, nessuno ha un computer a casa e chi ha un cellulare a disposizione fa lezione in dad con quello, ma sono pochissimi, con il tasso di analfabetismo e il numero di bambini non al sicuro che aumenta ogni giorno. Così ecco l’idea di dare una alternativa alla strada fondando una società di calcio, grazie all’aiuto economico del Centro Missionario di Verona e di tutte le persone che lo sostengono e la presenza concreta dei vari sacerdoti e laici di Verona, tra cui Damiano Conati, uno dei missionari inviati a São Luis in quegli anni. Inizialmente il nome era Jpa Team, con Jpa, acronimo di giustizia e pace si abbracceranno, che è il nome della Fondazione che ci sosteneva”.
Qual è stata la difficoltà maggiore?
“Trovare un campo da calcio, pagare l’affitto, farlo diventare “casa nostra”. Poi i bambini ci hanno messo pochissimo ad arrivare, d’altronde in Brasile si vive di calcio. Poi di volta in volta portare tutto il materiale al campo, i palloni, le divise da allenamento, ma soprattutto le taniche con acqua potabile ghiacciata preparate ogni giorno a casa mia. In Maranhão la temperatura è costante sui 30/35 gradi, gli allenamenti in certi orari sono improponibili e alle 18 scende il buio essendo all’Equatore. Tanti aspetti da tener conto insomma”.
L’italiano Damiano Conati quale novità ha portato rispetto alle abitudini brasiliane?
“L’età di inizio delle attività. In Italia iniziate a far calcio a 6 anni, se non prima. Qui è difficile trovare una società che inizi prima dei 10 anni. Inoltre Damiano ha puntato sempre sull’aspetto educativo del nostro lavoro e sulla mia formazione, concedendomi la possibilità di andare a vedere il lavoro di altre realtà di São Luis e permettendomi anche di partecipare ad un corso di formazione intensiva in casa dell’Atletico Paranaense”.
Come è cresciuta la vostra attività?
“Negli anni siamo aumentati nei numeri e nella qualità della proposta. Qualche nostro ragazzo è finito in Serie D brasiliana, un paio sono stati chiamati da una squadra polacca, vengono convocati continuamente nostri atleti a fare provini in giro per il Brasile. Il nostro compito non è creare una prima squadra, ma l’obiettivo è prettamente sociale, educativo e di formazione per bambini e adolescenti. Lavoriamo al meglio per creare campioni nella vita e nel calcio”.
Oggi?
“Ci chiamiamo Gremio Ribamarense, abbiamo circa 150 atleti dagli Under 8 all’Under 17. La missione italiana non c’è più, anche se rimane l’appoggio a distanza di Damiano Conati che è tornato in Italia. Abbiamo trovato alcuni sponsor che ci permettono di tenere in vita il progetto. Adesso nasce questa collaborazione meravigliosa con l’Hellas Verona, un nuovo passo di crescita della nostra attività. Siamo davvero felicissimi di essere entrati a far parte della fantastica famiglia gialloblù e di essere la prima Academy dell’Hellas Verona in Brasile! È davvero un’emozione grande”.

Michele Coratto

Michele Coratto si diploma al Liceo Classico “Scipione Maffei” e si laurea in Scienze della Comunicazione a Verona. Giornalista dal 2011, collabora con la Redazione Sportiva de L'Arena ed è Direttore Responsabile di Hellas News.

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