L’Oro che luccica

Non partisse nessuno da incompiuta il Verona materializzerebbe l’impresa stagionale. Non solo la salvezza, alla portata, ma acchiapperebbe anche la parte sinistra della classifica, tutt’altro che una chimera.

L’Hellas è tornato a scaldare i cuori, con tre vittorie esterne che non si vedevano dalla stagione 84-85 e in società i conti tornano tanto che il bilancio non richiede sacrifici immediati. Bene: Setti potrà divertirsi fino a giugno senza il bisogno di realizzare, consapevole che a fine stagione potrà passare all’incasso con maggiori benefit, cedendo solo un paio di pezzi pregiati.

A Ferrara il Verona ha dimostrato di valere molto, anche senza Amrabat, cinico nonostante il maestoso Berisha; giocatori con dignità, veloci di piede e di testa, spudoratamente gagliardi, sfrontati e, questa volta sì, “clamorosamente adeguati” all’obiettivo.

Mentre Juric fa il pompiere e tiene sulla corda tutti, la squadra vince, inanella 22 punti e sfida il futuro, che da oggi ha riflessi rossoblu’ che garantiscono motivazioni importanti per gli ex genoani poco considerati sotto la Lanterna.

L’occasione è ghiotta per Gunter, Lazovic e Veloso, intenzionati ad inguaiare il Genoa. Cerca gloria anche Bocchetti, pure lui con trascorsi nel Grifone, pedina di valore, sempre pronto a subentrare.

Ultima gara del girone, la vittoria con il Genoa benedirebbe il cambio di passo per il prosieguo, abbandonando le preoccupazioni della lotta salvezza per un nuovo campionato, che moltiplichi endemicamente le sensazioni di entusiasmo. A giugno poi si faranno i conti, sportivi ed economici. Ale’ ale’.

MC

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