Mandorlini-Bigon: due facce della stessa medaglia

In via Belgio il chiodo fisso e’ il bilancio, a quanto pare anche a discapito della programmazione della stagione di B. 

La richiesta anticipata di parte del “paracadute” lo testimonia: l’imperativo e’ sopperire agli errori commessi in passato, rimediando in corsa. 

Gli ingaggi pluriannuali di calciatori oggi forse in discussione, non perdonano: Jankovic, Gomez e Pazzini non sono sicuri di un posto nel prossimo Verona, soprattutto da quando Mandorlini ha smesso di sedere sulla panchina gialloblù. 

Ma lo stesso ex tecnico grava (e non poco), sul monte stipendi a libro paga della Società e, se non troverà squadra, Setti gli dovrà conferire altri 650 mila euro netti. Tanti soldi per i parametri dell’Hellas retrocesso. 

Una zavorra al pari degli emolumenti che il presidente continuare a pagare a Bigon e al suo staff, chiacchierati ma difficilmente partenti in direzione Bologna. 

Due figure, Mandorlini e Bigon, che hanno pesantemente condizionato il mercato dell’ultimo Verona, oggi soffocato da legami contrattuali onerosi e vincolanti. 

Capitolo Romulo a parte, l’Hellas arranca e si trova ad avere l’esigenza di puntare su una guida tecnica di “primo pelo”, che si accontenti del mercato che verrà fatto, che faccia di necessità virtù (utilizzando i calciatori già in rosa), e che costi poco.

Ecco allora che diventano comprensibili e verosimili le candidature degli emergenti Stellone, De Zerbi e Boscaglia. Uno di loro (probabilmente Stellone), sarà quasi certamente il nuovo allenatore gialloblù.

M.Cor.

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