Moras: “Raccolto meno di quanto meritavamo. A Bergamo è già scontro diretto”

Le dichiarazioni del difensore Evangelos Moras, rilasciate durante l’intervista esclusiva alla trasmissione ‘Questo è il Verona’ in onda sulla official radio RadioBellla&Monella.

UN GRUPPO PERFETTO

«Il momento del Verona? La mia impressione è che abbiamo raccolto meno di quanto meritavamo, ma così è il calcio. Siamo più squadra, in queste tre partite ci siamo compattati. Vero, i risultati non sono quelli che volevamo ma non dobbiamo buttarci giù. Vedo la squadra con l’atteggiamento giusto. Ci alleniamo bene, questa è la verità: c’è tanta voglia di fare bene e questa attitudine cementifica il senso di appartenenza. Credo che questo sia il gruppo perfetto, perché abbiamo campioni del calibro di Toni, Marquez e Pazzini, insieme a tanti giovani interessanti. Ci si aiuta sempre a vicenda, i vecchi aiutano i nuovi ad inserirsi, questo è alla base del progetto della società. Marquez? E’ molto importante per la squadra, mi trovo molto bene con lui. Rafa è una persona semplice e come tutti spera di fare un campionato migliore. Vogliamo raggiungere al più presto i 40 punti e poi provare a fare qualcosa in più. Souprayen? Non lo conoscevo, mi ha sorpreso. Di solito chi viene da un altro paese fatica ad apprendere la tattica, lui invece era già a buon punto».

 

IL MIO RAPPORTO CON LA CITTÀ

«Io conquistato dalla città? Mi piace vivere in centro e stare in mezzo alla gente. La città è bellissima, mi trovo davvero bene anche solo a uscire per una passeggiata con la famiglia. E’ bello fermarsi a fare due chiacchere con i tifosi, loro ci sono sempre vicini e ci sostengo in ogni situazione, il minimo che posso fare è fare una foto e due chiacchere con loro. La città e il Verona sono la mia seconda famiglia».

 

ATALANTA, PER NOI È GIÀ SCONTRO DIRETTO

«L’Atalanta? Per noi non è una partita come le altre, sarà uno scontro diretto. Dobbiamo andare a Bergamo e fare di tutto per vincere. Quello dell’Atalanta è sempre un campo difficile, ma noi siamo l’Hellas. L’atteggiamento con cui scenderemo in campo dovrà essere quello della partita con il Torino, cercando di non ripetere gli errori. Come fermare i nerazzurri? Conosciamo i loro calciatori, sappiamo come affrontarli. Se siamo uniti non ci saranno problemi, in fondo si scende in campo 11 contro 11. Dobbiamo pensare di fare punti già da subito, l’Hellas ha una tifoseria calda e vogliamo fare di tutto per accontentarli».

 

LA MIA CARRIERA

«Sono arrivato in Italia nove anni fa, a quei tempi era più difficile per un greco andare a giocare all’estero, quello era il mio sogno. In Grecia avevo una carriera importante, con l’AEK Atene lottavamo per campionato ed Europa. Scelsi il Bologna perché era una piazza importante, non mi importava giocare in B, anche se il mio obiettivo era arrivare un giorno in Serie A. Poi una parentesi in Inghilterra, infine Verona: volevo iniziare da capo, ho trovato una squadra che aveva il mio stesso obiettivo, la conquista della massima serie. Ringrazio la società e il Presidente Setti, lo conoscevo già dai tempi di Bologna. In più mi ha conquistato la storia dell’Hellas».

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