Niente di nuovo sotto il sole

di Enrico Brigi


Doveva essere la partita della svolta, quella da non sbagliare a tutti i costi, il match dove bisognava maledettamente centrare la prima vittoria di questo pessimo inizio di stagione e abbandonare l’ultima posizione in classifica. Niente di tutto questo. Al Braglia di Modena è andata in scena una deludente “sfida tra poveri”, un incontro privo di emozioni tra due squadre accomunate tra loro dal semplice fatto di occupare meritatamente il gradino più basso della graduatoria. Il triplice fischio finale del signor Mazzoleni ha sancito un pareggio a “reti bianche” che non giova a nessuno, soprattutto ai gialloblù che, scesi in Emilia con il dichiarato intento di fare bottino pieno, si sono dovuti accontentare di un misero punto. Anzi, a dirla tutta, gli uomini di Mandorlini devono accendere un cero a San Rafael perché senza le sue due prodigiose parate ci saremmo trovati probabilmente a commentare l’ennesima clamorosa sconfitta. Contro la neopromossa squadra emiliana, guidata da Sannino – subentrato qualche settimana fa a Castori – il tecnico gialloblù ha mandato in campo il solito 4-3-3 “impreziosito”, si fa per dire, dai rientri di Hallfreddson e Pazzini, recuperati all’ultimo dallo staff medico quando oramai nessuno ci sperava più. L’innesto dei due, tuttavia, non ha sortito alcun effetto degno di nota, in particolare riguardo all’ex centravanti rossonero che, a parte un pregevole stacco di testa in “terzo tempo” – il pallone è comunque finito sul fondo – di lui non si hanno ricordi di altre azioni meritevoli di menzione. L’aspetto più evidente e allo stesso modo più eclatante è stata, però, l’assoluta mancanza di una valida idea di gioco. Anche oggi si è assistito alla consueta fitta ragnatela di passaggi orizzontali, dove sono mancate come il pane le verticalizzazioni ed i cambi di velocità. Palloni giocabili per Pazzini se ne sono visti gran pochi tanto che, a parte qualche timido tentativo effettuato durante la prima frazione di gara, il tabellino della ripresa non riporta un solo tiro verso la porta difesa dall’ex Benussi. A destare maggior preoccupazione è stata anche l’assoluta mancanza di ritmo che si tramuta nell’incapacità di imprimere l’accelerata decisiva. Una squadra che vuole la vittoria cerca di aggredire tutti gli spazi ma, soprattutto, accorcia il più possibile i tempi di gioco in maniera di impedire agli avversari di impostare rapidamente veloci contromisure. Andando di questo passo, invece, diventa maledettamente difficile arrivare in zona gol. Gli scaligeri, infatti, non hanno mostrato nulla di tutto questo e lo scialbo risultato finale altro non è che lo specchio fedele dell’ennesima prestazione senza infamia e senza lode. Nel concitato finale, alla ricerca della vittoria, Mandorlini ha anche tentato di cambiare qualcosa, passando al 4-3-1-2 con l’innesto di Siligardi, ma la mossa non ha sortito alcun effetto benefico. Senza mettere in dubbio le qualità dell’ex-Livorno, però, è difficile poter pensare di cambiare le cose quando mancano solo meno di dieci minuti al fischio finale. Soprattutto quando nella zona di centrocampo Hallfreddson e Ionita viaggiavano già da diversi minuti con la spia della riserva accesa. Gli unici a meritarsi gli applausi sono stati , invece, i quasi duemila sostenitori gialloblù che per tutti i novanta minuti non hanno mai fatto mancare il proprio sostegno ai propri beniamini, dimostrando un attaccamento ed una fede decisamente con pochi eguali. Tutto questo non è purtroppo bastato ed ora non resta che volgere subito lo sguardo al prossimo sabato quando i gialloblù riceveranno tra le mura amiche il Bologna già rigenerato dalla cura Donadoni. Un’altra terribile sfida salvezza dove gli uomini di Mandorlini tenteranno ancora una volta di togliere lo zero dalla casella delle partite vinte. Come amavano recitare gli antichi latini “nihil sub sole novi” – niente di nuovo sotto il sole..

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