Onofri: “In Genoa-Hellas prevedo grande intensità”

Claudio Onofri, ex Genoa e commentatore televisivo, ai microfoni di Bellla&Monella parla di Genoa-Hellas Verona, seconda partita del campionato 2015-16 di Serie A TIM.

Come arriva il Genoa alla partita di domenica? Quella con il Palermo è stata particolare…
Si, ma c’è da considerare che la prestazione è stata ottimale, soprattutto nei primi 45 minuti in cui obiettivamente il Genoa meritava in essere in vantaggio. Nel secondo tempo c’è stato più equilibrio, qualcosina di più in favore del Palermo, ma il risultato di parità sarebbe stato stretto. Questo per dire che la squadra non è in crisi, e recupererà diversi giocatori. Il staff del Genoa sa che andranno ad affrontare una squadra che con la Roma ha dimostrato di valere molto e che merita molto, tra i titolari hanno cambiato solo Souprayen. Il Verona di Mandorlini lo conosciamo da anni, può avere momenti a vuoto ma sa metterti in difficoltà, Gasperini e i suoi lo sanno perfettamente.

Il campionato è appena iniziato, come lo vede il Genoa quest’anno?
Partiamo dal presupposto che il Genoa, a partire dal presidente Preziosi, in tempi recenti dichiarava che la società doveva fare di necessità virtù. Come ci sono arrivati a questi risultati, avendo difficoltà economiche? Hanno reclutato giocatori che hanno avuto qualche problematica a livello fisico, giocatori che costano relativamente poco o niente, che hanno da recuperare qualche gap, e grazie all’opera di un’allenatore bravo come Gasperini si valorizzano a livello economico. Credo che lo scouting del Genoa valga molto e in tal senso la mano di Gasperini è molto importante.

Lei ha giocato nel Genoa nell’anno dello scudetto del Verona…
Obiettivamente quell’anno il Verona fu la squadra più forte, al di là della vittoria finale. Avevano Brighel e tanti altri campioni. Purtroppo quell’anno è irripetibile non solo per il Verona, visto che per come è strutturato il calcio oggi, con i proventi che vengono da fonti televisive e dal marketing e tante altre situazioni, è difficile che una cosiddetta medio-piccola riesca a vincere. Chiamiamolo così il Verona anche se ha un bacino d’utenza forte e una tifoseria importantissima, non è accostabile alle prime 5 o 6 squadre. Ricordo perfettamente che era difficile giocare contro quel Verona, c’era unità d’intenti e giocatori di qualità che fecero pensare ai gialloblù come alla rivelazione di quell’anno.

Torniamo all’attualità. Genoa-Hellas Verona che partita sarà dal punto di vista tecnico, di grinta e carattere? Le due squadre arrivano con motivazioni diversa…
Se guardiamo grinta e carattere, è pari e patta, Mandorlini e Gasperini sanno trasmettere la voglia di fare bene nel calcio moderno. Mi ha stupito in senso positivo l’atteggiamento che il Verona ha avuto con la Roma, soprattutto nella prima parte della gara, è cambiato il trend di Mandorlini di tenere la squadra molto corta per sfruttare le ripartenze come i tempi di Iturbe. Con la Roma la pressione è stata molto alta e i giallorossi sono andati in gran difficoltà. Al Marassi si affronteranno due squadre che andranno in aggressione continua, il Genoa di Gasperini ha questa tendenza a volte rischiosa di andare a prendere i centrocampisti avversari con i difensori alti, e quando questo riesce il profilo di gioco diventa accattivante. Ci sarà tanta intensità, credo che Mandorlini in trasferta voglia tornare a giocare come insegna ai suoi, grande pressione ma nella propria metà campo e sfruttare le folate dell’ex molto stimato qui, Jankovic, e di Gomez. E poi c’è quel fenomeno paranormale di Luca Toni, quando era qua pensavamo fosse finito e poi è diventato addirittura capocannoniere della Serie A.

Tantissimi ex in questa partita: Jankovic, Greco, Pisano, Toni, Tachtsidis… saranno loro a risolverla?
Per quando riguarda Tachtsidis non credo sarà della gara, poi dipenderà da come Gasperini schiererà i suoi, da qualche anno ha abbandonato il suo modulo ortodosso, il 3-4-3, che resta comunque il suo modo di vedere il calcio. Segnatevi il nome di Ntcham, che a Palermo ha fatto molto bene da trequartista. Dall’altra parte abbiamo Greco, che è un ragazzo che ogni volta che lo vedi dici ‘è un giocatore vero’, poi guardi la sua carriera e pensi che manca qualcosa. Credo sia un calciatore che forse non è mai maturato completamente, però quando trova il ruolo giusto e la giornata giusta è veramente interessante. Di Jankovic abbiamo già detto, per me è un fenomeno mancato: pensavo che fosse un problema di testa, ne ho parlato con Enrico Nicolini dello staff del Verona, mio amico fraterno, che mi dice che è un ragazzo eccezionale. Gli è mancato qualcosa in carriera per essere un giocatore da Milan o Inter.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

*