Pandur: “Silvestri un ‘top’, Cataldi un maestro, la Serie A una grande occasione”

Queste le principali dichiarazioni del portiere gialloblù Ivor Pandur, rilasciate in occasione della sua presentazione ufficiale alla stampa.

Perché ho scelto il Verona? L’Hellas ha dimostrato sin da subito di volermi fortemente. Lo staff tecnico mi ha seguito e mi ha fatto seguire per un anno intero, col preparatore Massimo Cataldi che ha espresso il suo gradimento e con il Direttore Sportivo Tony D’Amico che ha deciso di puntare su di me. Lavoro sodo tutti i giorni per ripagare la loro fiducia. Tutti, sin dal mio arrivo al Verona, mi hanno fatto sentire a casa. Non voglio deluderli.

La partita di Coppa Italia contro il Venezia? È stato un bellissimo esordio, ma se in porta ci fosse stato uno fra Silvestri, Berardi o Borghetto sarei stato felicissimo lo stesso, perché l’importante era vincere e superare il turno.

Io un ‘pararigori’? Sono stato molto fortunato contro il Venezia, anche se devo ammettere che mi alleno molto con i miei compagni e con lo staff sui calci di rigore. Nella partita di Coppa Italia mi sono impegnato al massimo e sono contento che siamo riusciti a passare il turno anche grazie alle mie parate.

Se devo migliorare tra i pali? Sì, devo crescere ancora tanto in tutti i fondamentali. Proprio per questo motivo con mister Cataldi lavoriamo molto quotidianamente, con l’obiettivo di migliorare giorno dopo giorno. Il lavoro con Massimo Cataldi per me è fondamentale. Lui, oltre ad essere una bravissima persona, è anche un ottimo professionista. Dopo un allenamento con lui si notano sempre dei miglioramenti: cura i particolari, i dettagli e tutti quegli aspetti che possono fare la differenza.

Se sto imparando da Silvestri? Guardo e studio Marco in ogni allenamento. Per me è il miglior portiere in Italia: con lui crescerò tanto.

Se con il mister parlo croato? Solo ogni tanto. Lui vuole che tutti imparino l’italiano per integrarsi meglio, e proprio per questo motivo sto studiando e sto cercando di imparare la lingua il prima possibile.

La Serie A? È un campionato molto diverso da quello croato, i calciatori sono molto più veloci e tecnici: il livello è altissimo. Lo considero il miglior campionato al mondo e una grandissima occasione per me.

I miei idoli? In assoluto Casillas e Buffon. Fra quelli più giovani, Ter Stegen e Allison.

Che effetto mi ha fatto lo stadio ‘Meazza’ di Milano? Come mi era già successo all’Allianz Stadium, anche a San Siro ho capito che sto realizzando il mio sogno da bambino: giocare in Serie A.

La Nazionale? Non vedo l’ora di arrivarci. Ma sono ancora molto giovane e devo lavorare ancora tanto per avere una chance. Comunque sì, per me è un obiettivo.

Il mio numero di maglia? Ci sono affezionato: ho scelto il 25 perché era lo stesso che avevo al Rjieka e nei miei inizi di carriera. Fonte: hellasverona.it

Dopo il diploma di maturità classica, mi sono laureato in Scienze Politiche presso l'Università degli studi di Padova. Dal marzo 2012 sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti, elenco pubblicisti. Nella vita di tutti i giorni lavoro come Buyer, e coltivo due grandi passioni: la politica e il giornalismo.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

*