Pecchia: “Non cerco consenso, il mio obiettivo è salvare il Verona”

Le dichiarazioni di Fabio Pecchia in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Verona:

A ROMA PER GIOCARCELA

«La Roma all’Olimpico? Affrontiamo una squadra forte. Sarà una gara stimolante e andremo là a giocarcela. Il turn over della Roma? Hanno a disposizione una rosa talmente competitiva e di livello che in realtà cambierà poco. Da parte dei miei mi aspetto una prestazione importante, dovremo ragionare da squadra e tirare fuori la personalità e fare le cose che sappiamo per fare risultato. In questo momento siamo in crescita, chi scenderà in campo darà un grande contributo, di questo sono certo. Come affrontare tre partite ravvicinate? Intanto pensiamo alla Roma, al resto penseremo dopo».

IL LAVORO IN SETTIMANA

«Dal punto di vista fisico non abbiamo avuto grosse difficoltà, mi spiace che si sia fermato Fares, perché era in un momento di forma positivo. Dal punto di vista psicologico è stato più semplice lavorare, è un anno che mi soffermo su questo aspetto e so come fare. Il mio lavoro ce l’ho ben chiaro, quest’anno lottiamo per un obiettivo diverso: l’anno scorso giocavamo nella metà campo avversaria, ora l’obiettivo è quello della salvezza. Va perseguito in un campionato in cui si rischia di più. Non cerco consenso, il mio obiettivo è salvare il Verona e questo è un cammino lungo e difficile, l’obiettivo si raggiunge alla 38esima giornata. Con la Fiorentina non si è giocato e si fatica a trovare una giustificazione. Fa rabbia perché non abbiamo valorizzato il valore del lavoro fatto, che è di grande qualità. Ma non dobbiamo vergognarci, quella si prova quando si fa qualcosa di sbagliato. Io vedo la squadra allenarsi ogni giorno e non mi vergogno del lavoro che stiamo facendo, li difenderò contro tutto e tutti. Sono abituato alla pressione, ho lavorato in piazze in cui era palpabile, la so gestire. La mia squadra sta crescendo, ci sono tanti giovani che hanno bisogno di una mano e tutti devono darla».

LE SCELTE

«La mia forza viene anche dalla scorsa stagione, perché non abbiamo conquistato la Serie A per sbaglio. Il mio obiettivo è vincere, far crescere i giovani e giocare a calcio. Con la Fiorentina è stato un brutto scivolone, ma nell’errore c’è l’opportunità di crescere e di ricavare spunti importanti. Mi fa piacere che ci fosse dell’amarezza dopo Crotone, è giusto chiedere sempre di più alla propria squadra. Ma non accetto che si dica che siamo scarsi: abbiamo pareggiato a Crotone e perso contro squadre che lottano per un obiettivo diverso: il mio compito è far vedere ai miei ragazzi che stanno lavorando alla grande, il resto conta poco. Siamo in una fase di costruzione, in questo momento si vede poco il nostro gioco e me ne rendo conto, ma la nostra identità rimane la stessa. L’anno scorso siamo stati capaci di ribaltare partite date per perse, una fra tutte il derby con il Vicenza». 
 

Federico Messini nasce a Villafranca di Verona il 15/05/1990. Studente in lettere moderne presso l'Università degli studi di Trento. Scrittore e cantautore ha all'attivo due pubblicazioni : "Il gioco degli spiccioli" uscito nel 2013 e "Il doppiatore" uscito nel 2016.

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