Pensieri sparsi. Juric e quel calcio totale come l’Olanda di Cruijff

Stiamo proponendo gioco, aggressione, organizzazione, calcio totale. Siamo cresciuti tantissimo e la squadra mi piace”. Vorrei partire dalle parole di Juric per tirarmi su il morale. Siamo tutti incavolati per i 3 punti persi contro il Sassuolo. Non 1, ma 3, perché senza quelle disattenzioni difensive sul 2-2, il Verona ieri avrebbe vinto.
L’Hellas in queste settimane ha letteralmente dominato contro una neopromossa, il Benevento, e ha messo sotto Genoa, Juve e Sassuolo, formazioni ricchissime economicamente e con giocatori di livello assoluto e contro le quali ha raccolto immeritatamente solo 2 punti. E poi ha perso con dignità contro un Milan che oggi è irraggiungibile per quasi tutti in Italia e non solo. Insomma un Verona che finalmente è lo specchio del suo allenatore. Esattamente come un anno fa di questi tempi.
Ma a differenza di un anno fa, il Verona tra pochi mesi non ripartirà da zero. Al netto di eventuali cessioni, del rinnovo di Veloso e di riscatti obbligatori o molto probabili si ritroverà in estate a affrontare la Serie A con 21 su 28 dei giocatori attualmente in rosa. Abbiamo lasciato fuori da questo elenco Salcedo, Favilli, Ilic, Sturaro, Vieira, Colley e Benassi perché non crediamo che l’anno prossimo siano ancora a Verona, anche se tutto è possibile.
Possono anche arrivare un paio di cessioni, ma ripartire da una ventina dei protagonisti attuali è tutta un’altra musica. Ovvio che l’obiettivo numero uno sarà non perdere il timoniere di questa splendida realtà. Dopodiché, pensare di affrontare una nuova stagione con pochissimi innesti da fare, tra l’altro mirati, fa pensare che questo bellissimo Verona sia solo l’assaggio di quello che potrà essere.
L’anno scorso l’inizio. Quest’anno la conferma e l’assestamento. L’anno prossimo il salto di qualità. Proprio per questo, mai come ora, il pensiero va a D’Amico e Juric, due che hanno costruito dalle ceneri una macchina perfetta che può solo continuare a crescere.
Con queste premesse, il rammarico per l’ingiusta sconfitta di ieri mi passa un po’. Perché so che l’anno prossimo il Sassuolo non vincerà contro il Verona e il calcio totale proposto da Ivan Juric.

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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