“Sutalo sta facendo bene ed è giusto dargli spazio”; “Bessa l’ho visto in forma in allenamento e ho capito che doveva giocare lui”. Due frasi in conferenza stampa di Tudor che dicono molte cose: Sutalo e Bessa l’anno prossimo non saranno del Verona. Il croato è un prestito secco dall’Atalanta, l’italo-brasiliano va in scadenza di contratto tra due mesi e mezzo, però Tudor li schiera. E li schiera a discapito di Retsos e Coppola, oppure di Cancellieri e Praszelik, cioè tutti giocatori di proprietà. Cosa significa questo? Innanzitutto che la società non interferisce minimamente nelle scelte del tecnico e va dato merito a D’Amico per questo. Verrebbe naturale a chiunque, a salvezza acquisita, parlare all’allenatore e chiedere di far giocare i calciatori di proprietà per valorizzarli e farli crescere. In seconda battuta, significa che Tudor gioca per vincere e non guarda in faccia contratti, scadenze o procuratori. Il suo predecessore croato, che viveva per lamentarsi dalla mattina alla sera, continuava a borbottare quando si trovava per le mani giocatori in prestito secco perchè lui “non lavorava per valorizzare calciatori altrui”. Tudor non bada a queste cose: lui fa giocare i più forti, i più in forma, chi gli dimostra in allenamento che merita la maglia da titolare. E forse è anche per questo che il suo Verona va ancora a mille all’ora, che non ha mollato a salvezza raggiunta e che può sognare di migliorarsi di domenica in domenica.
Foto: instagram Hellas Verona
Damiano Conati