Quando l’allenatore è libero di scegliere e lo fa bene…

“Sutalo sta facendo bene ed è giusto dargli spazio”; “Bessa l’ho visto in forma in allenamento e ho capito che doveva giocare lui”. Due frasi in conferenza stampa di Tudor che dicono molte cose: Sutalo e Bessa l’anno prossimo non saranno del Verona. Il croato è un prestito secco dall’Atalanta, l’italo-brasiliano va in scadenza di contratto tra due mesi e mezzo, però Tudor li schiera. E li schiera a discapito di Retsos e Coppola, oppure di Cancellieri e Praszelik, cioè tutti giocatori di proprietà. Cosa significa questo? Innanzitutto che la società non interferisce minimamente nelle scelte del tecnico e va dato merito a D’Amico per questo. Verrebbe naturale a chiunque, a salvezza acquisita, parlare all’allenatore e chiedere di far giocare i calciatori di proprietà per valorizzarli e farli crescere. In seconda battuta, significa che Tudor gioca per vincere e non guarda in faccia contratti, scadenze o procuratori. Il suo predecessore croato, che viveva per lamentarsi dalla mattina alla sera, continuava a borbottare quando si trovava per le mani giocatori in prestito secco perchè lui “non lavorava per valorizzare calciatori altrui”. Tudor non bada a queste cose: lui fa giocare i più forti, i più in forma, chi gli dimostra in allenamento che merita la maglia da titolare. E forse è anche per questo che il suo Verona va ancora a mille all’ora, che non ha mollato a salvezza raggiunta e che può sognare di migliorarsi di domenica in domenica.

Foto: instagram Hellas Verona

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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