Quanto conta Pecchia nel gioco del Verona?

Secondo Fusco non è cambiando allenatore che si risolve la situazione di questo Verona. Se abbia ragione o torto, nessuno può dirlo: la controprova non ci sarà fino a maggio.

Quello che è certo è che Fusco sa benissimo che per dare una svolta alla situazione di questo Verona, bisognerebbe cambiare mezza squadra, ma non si può. 

Quanto incide veramente Pecchia su questo gruppo? Stiamo parlando di una squadra giovanissima, dove l’allenatore è più un papà o uno psicologo che un tecnico. 

Forse da questo lato Pecchia è perfetto: catalizza sempre su di sè le critiche, fa da scudo, difende i suoi ragazzi, magari trovando anche giustificazioni che non si reggono in piedi, ma che tolgono pressioni sui suoi giocatori. 

Un altro potrebbe far meglio? Forse sí o forse no. Sicuramente però avrebbe bisogno di parecchio tempo per imparare a conoscere il gruppo, ma soprattutto i giovanissimi del gruppo.

Passiamo al lato tecnico. La squadra è al momento inadeguata alla categoria: i vecchi non rendono e faticano oltremodo, i giovani sono troppo acerbi, i vari Nicolas, Caracciolo, Zuculini, Valoti, Fossati e Souprayen stanno dimostrando che in B potevano far bene ma in Serie A fanno tremenda fatica e riescono a stare a galla soprattutto grazie all’impegno e alla buona volontà. 

Cosa può fare Pecchia con un gruppo così? 

Forse poco, magari poteva imporsi in estate, ma lui non è tipo da schierarsi contro il sistema e contro la società. Oggi chiunque potrebbe faticare a far giocare bene questa squadra al completo, figurarsi con tutti gli infortuni di questo ultimo periodo. 

E allora quanto conta Pecchia nel gioco del Verona? Purtroppo per lui e per la società, moltissimo. Perché una squadra con tutti questi limiti deve dimostrare grinta e impegno. E su questo aspetto l’allenatore è fondamentale. Se manca carattere è colpa del mister.

Una squadra con tutti questi limiti deve dimostrare organizzazione nelle dinamiche di gioco più comuni, come i calci piazzati. E su queste situazioni tecniche, l’allenatore è fondamentale. Considerando che il Verona su calcio piazzato subisce sempre e non segna quasi mai, la colpa è del mister.

Una squadra con tutti questi limiti deve essere sempre sul pezzo, non sciogliersi se va sotto o, addirittura, se va in vantaggio troppo presto. E su questi aspetti psicologici e mentali, l’allenatore è fondamentale. Considerando che l’Hellas ha clamorose amnesie e se va in svantaggio, sparisce dal campo, le colpe sono del mister.

Ma l’ultimo dettaglio che dettaglio non è, si cela nello stipendio di Pecchia: uno dei più bassi della categoria. Può arrivare uno più bravo di lui, con uno stipendio simile o minore? Impossibile. 

Anche per questo Fusco e Setti hanno deciso di continuare così. Non sappiamo se avranno avuto ragione. Lo scopriremo a maggio. In questo momento però hanno torto, terribilmente torto.

Damiano Conati

Federico Messini nasce a Villafranca di Verona il 15/05/1990. Studente in lettere moderne presso l'Università degli studi di Trento. Scrittore e cantautore ha all'attivo due pubblicazioni : "Il gioco degli spiccioli" uscito nel 2013 e "Il doppiatore" uscito nel 2016.

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