C’era una volta Adailton. C’è stato Morfeo, qualcosa hanno dimostrato Iturbe e Viviani, ma i gol su punizione diretta negli ultimi 15 anni a Verona si possono contare con il contagocce. Anche in questa stagione non c’è nessun specialista, che ti possa permettere di risolvere partite stregate o di segnare anche quando non te lo meriti.
Pecchia nell’ultimo mese ha sistemato notevolmente la difesa sui calci piazzati subiti e questo è un dato di fatto che va giustamente riportato. Purtroppo non si può dire lo stesso sui calci piazzati offensivi: Il Mister non riesce a trovare una soluzione. Un po’ perché non esistono molti schemi in casa gialloblù, un po’ perché non ci sono grandi saltatori in area di rigore e un po’ perché i calci piazzati si ostina a batterli Romulo che ne azzecca pochissimi. L’unico gol arrivato su calcio da fermo quest’anno è stato il colpo di testa di Bruno Zuculini a Cagliari, nato da un angolo veloce e da un cross di Cerci.
É chiaro che in una situazione come quella attuale del Verona, dove si segna poco e agli avversari basta un tiro per batterti, è fondamentale trovare la via della rete anche attraverso situazioni di gioco come un calcio da fermo. Se non arriva il gol su punizione diretta, cosa che, dicevamo, manca a Verona ormai da tanti anni, si può anche lavorare su qualche schema offensivo ben strutturato o su nuovi stoccatori, vedi Cerci o Verde.
Alle volte la salvezza passa anche da questi particolari che nel calcio moderno non sono soltanto dei dettagli.
D.Con